«Non so se è stato informato ma pare ci siano due decisioni arbitrali che hanno pesantemente la gara…». «Non me ne frega un c…».
Questa la nostra domanda al tecnico del Torino Sinisa Mihajlovic a fine gara e la risposta del serbo è in linea con la sua personalità. Un Torino che vince con ‘l’aiutone’ e al suo allenatore, che a domenica alterne litiga con gli arbitri e si fa cacciare fuori, non gliene frega niente perchè gli fa comodo. Il Crotone invece ingoia fiele e magari dovrebbe capire che nessuno in questo campionato è un San Martino. Anzi se possono ti affossano come più volte si è visto. Le pecche dei rossoblù? Quella di non sapere approfittare dei momenti no degli avversari, quella di essere poco cinici, imprecisi e, visto che succede ormai da tempo, di farsi infinocchiare a fine partita. Tre indizi fanno una prova ma qui gli indizi sono ormai tanti. Bologna, Sassuolo, Fiorentina, Inter e Torino, una sequela di punti mollati nei minuti finali che avrebbero potuto scrivere una classifica diversa. Una giornata che poteva stravolgere la coda della classifica e che invece lascia tutto inalterato perchè hanno vinto tutte. E domenica prossima ancora una gara casalinga contro una Samp lanciata dopo la ‘remuntada’ ai danni del Sassuolo. Cinque punti dopo 13 gare sono una miseria e per fortuna che la quota salvezza quest’anno sarà bassissima ma purtroppo la realtà dice che se non si va da nessuna parte se non si fanno pu8nti pesanti. Il punto del non ritorno, ovvero dell’aritmetica ritorno in serie B, si avvicina sempre di più e sia Nicola che soprattutto la società devono capire cosa fare e nel più breve tempo possibile. Altrimenti non rimane altro che rassegnarsi e poter dire un domani che anche a Crotone ci si è levati lo sfizio di un anno in serie A.