Gli agenti della Squadra Mobile, nella mattinata di ieri hanno posto fine ad una sequela di violenze fisiche e psicologiche consumate per anni all’interno delle mura domestiche eseguendo una misura cautelare “di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese” nei confronti di un cinquantacinquenne crotonese.
Il provvedimento è scaturito dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia presentata dalla moglie di R.R..
Nello scorso mese di settembre, infatti, la donna, dopo l’ennesima lite con il proprio marito, nel corso della quale quest’ultimo aveva tentato di colpirla con un coltello da cucina, ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla Polizia. In quell’occasione il gesto non era stato portato ad esecuzione solo grazie all’intervento di uno dei figli minori della coppia che era riuscito ad avventarsi sul padre, privandolo del coltello.
Dai racconti della vittima e dei figli di R.R., è emerso uno spaccato di vita familiare cadenzato dalle continue angherie poste in essere dall’uomo, nei confronti principalmente della consorte verso la quale, molte volte anche alla presenza dei figli, non lesinava di rivolgere epiteti umilianti, degradanti ed offensivi della dignità di donna e madre soprattutto quando la stessa o qualcuno dei familiari osava contraddirlo.
Spesso l’uomo, in preda all’ira, non riusciva a contenere la propria aggressività neanche nei confronti del figlio affetto da gravi disabilità: in una circostanza a seguito di una mera disubbidienza non ha esitato a colpirlo con un violento schiaffo al volto tale da procurargli la rottura del timpano.
Diversi sono stati gli interventi della Volante presso l’abitazione di R.R. a causa delle liti tra i coniugi scaturite sempre per futili motivi e culminate, in tutte le occasioni, in atti di violenze fisiche posti in essere dall’uomo nei confronti della moglie che, nella maggior parte dei casi, era costretta a recarsi in ospedale per farsi medicare.
Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno permesso di riscontrare le dichiarazioni della donna e di raccogliere in capo a R.R. gravi indizi di colpevolezza tali da consentire al Pubblico Ministero titolare dell’indagine, Sost. Proc. Dott. Alessandro Riello, di avanzare richiesta della misura cautelare.