«O facciamo terminare le partite al primo tempo oppure a dieci minuti dalla fine». Questa la provocazione di un vecchio tifoso del Crotone per nulla soddisfatto dell’andamento dei secondi tempi della sua squadra del cuore e della gestione dei minuti finali. Ed in effetti, in una ipotetica classifica al termine dei primi 45 minuti ecco che ritroviamo un Crotone che non ti aspetti. Addirittura in odore di Europe League al sesto posto e con i suoi 18 punti frutto di ben 5 vittorie (Genoa, Palermo, Sassuolo, Fiorentina e Chievo ) e tre pareggi (Bologna, Empoli e Inter). Ma i conti si fanno alla fine e purtroppo per i rossoblù i secondi 45 minuti sono diventati un incubo, soprattutto fuori casa dove Sassuolo, Fiorentina, Empoli e Inter hanno pareggiato se non addirittura ribaltato il risultato del primo tempo. E allora la domanda che in molti si pongono è la seguente: ma che succede nell’intervallo? È proprio così indigesto ai rossoblù l’ormai più che famosa bevanda calda tanto decantata di telecronisti televisivi? Un interrogativo che probabilmente non avrà risposta ma che quello che succede dopo il riposo è sotto gli occhi di tutti. Una cosa è certa: il Crotone fa una fatica immane a contenere il ritorno degli avversari e solo in due occasioni, quelle dei due pareggi contro Palermo e Fiorentina, è riuscito a mantenere in bilico il risultato. In tutti gli altri casi la barca crotonese è affondata inesorabilmente dopo aver incassato l’1-1. Altro elemento che fa preoccupare la tifoseria, ma crediamo anche lo staff tecnico rossoblù, è una evidente mancanza di concentrazione nei finali di gara. E qui tocchiamo il secondo punto. Il Crotone negli ultimi 10 minuti di gioco ha buttato alle ortiche qualcosa come 8 punti che avrebbero potuto ridisegnare una classifica differente da quella attuale. Non siamo ai numeri dei primi 45 minuti ma quasi sicuramente i punti potevano essere il doppio di quelli si contano nell’attuale graduatoria. E vediamo come sono maturati questi ultimi 10 minuti di horror in casa Crotone. A Bologna il gol di Destro castiga i calabresi all’esordio in serie A all’86’ quando tutti pregustavano il primo pareggio stagionale; contro il Sassuolo la doppietta di Sensi e Iemmello acciuffa e sorpassa Cordaz e compagni tra l’83’ e l’86’ minuto. A Firenze Astori riesce ad evitare la sconfitta e a trovare il tocco preciso al minuto 85 e domenica scorsa l’interista Perisic scardina la difesa crotonese all’84’ per dar via poi al rotondo 3-0 finale. A Milano si fermano anche i marcatori del Crotone che dopo sei turni sempre in gol restano a bocca asciutta e questo pesante 3-0 riporta la difesa del Crotone al penultimo posto tra le peggiori difese della serie A con 24 gol subiti, superata solo dal Cagliari che di reti al passivo ne può contare già 29. I progressi del Crotone sono sotto gli occhi di tutti se solo ricordiamo le prime giornate di campionato. É arrivata la prima storica vittoria, il primo punto in trasferta ma adesso Nicola dovrà lavorare sulla tenuta, chiaramente il riferimento è ai secondi tempi. Una migliore gestione, una massima concentrazione e un pizzico di furbizia in più non guasterebbe. A volte commettere un fallo sistematico per evitare una ripartenza oppure scaraventare la palla in tribuna per alleggerire la pressione può valere qualche punto in più in classifica. Lo sanno benissimo i calciatori calabresi che proprio contro l’Inter non sono riusciti in questo intento. Adesso, dopo la sosta, il Crotone vedrà di scena allo Scida prima il Torino e poi la Sampdoria. Occhio soprattutto ai granata di Sinisa Mihajlovic che stanno mettendo in mostra un attacco da paura che con 27 gol è la seconda forza del campionato dopo quello della Roma che di gol ne ha segnati 29.