Sissy Trovato Mazza, la giovane agente della polizia penitenziaria ridotta in stato vegetativo da un colpo di pistola, è morta a seguito di una grave infezione. È successo nella tarda serata di ieri nella casa di famiglia a Taurianova (RC). Le condizioni della ragazza, da due anni disperate, si sono aggravate nel corso delle ultime quarantotto ore, tanto che la giovane era stata ricoverata in rianimazione al vicino ospedale di Polistena, dove i medici hanno preso atto del decorso infausto dell’infezione e acconsentito a farla tornare a casa dove ha esalato il suo ultimo respiro. Sissy, 28 anni, era stata sorpresa da un colpo di pistola esploso da mano ignota nel vano dell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia, dove era in servizio esterno. Il proiettile le ha trapassato la parete cranica riducendola in stato vegetativo. Per due anni Sissy ha lottato eroicamente, aggrappandosi alla vita, ma dopo interventi chirurgici e complicazioni di ogni sorta il suo corpo ha ceduto. È attesa nelle prossime ore la decisione riguardo ai funerali. Le indagini per il suo caso – inizialmente trattato come tentato suicidio e poi virate sulla tesi dell’aggressione da parte di terzi – potrebbero ora orientarsi su una nuova ipotesi investigativa: omicidio. Prima di venire colpita da quel proiettile Sissy aveva ingaggiato una vera e propria battaglia contro gli abusi in carcere. Sissy era in servizio all’istituto di pena femminile della Giudecca di Venezia. Proprio tale scenario, che fa da sfondo alla tragedia è stato oggetto di inchieste giornalistiche e servizi televisivi.