Oggi è l’ultimo giorno per il pagamento del saldo Imu-Tasi che porterà nelle casse dei Comuni (e dello Stato, per quanto concerne la quota relativa agli immobili di categoria catastale D) circa 10,2 miliardi di euro secondo alcune stime. In totale, complessivamente per il 2018, l’esborso è pari a 20,4 miliardi di euro. “Entro oggi vanno versate Imu e Tasi. Dal 2012, questa mega-patrimoniale ha pesato per 150 miliardi, facendo crollare il valore degli immobili e deprimendo l’immensa economia collegata”, afferma il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa secondo cui “bisognerebbe ridurre questo carico. Invece si consente ai Comuni di aumentare le aliquote”. Secondo recenti calcoli della Uil, con una media di 2.064 euro è Roma la città capoluogo dove l’Imu-Tasi costa di più. A Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. Si spenderà meno invece ad Asti con un costo medio di 580 euro, Gorizia (582), Catanzaro (659), Crotone (672), Sondrio (674 euro). Il saldo (a differenza dell’acconto che si è pagato a giugno) va eseguito sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune di riferimento (quello cioè dove è sito l’immobile) per l’anno 2018. Se per un qualsiasi motivo, non si riuscisse a provvedere al versamento entro il 17 (oppure se lo si effettuasse pagando meno del dovuto), la sanzione irrogata è pari al 30% della somma non versata (sanzione che si riduce al 15% in caso di pagamento effettuato entro i 90 giorni). Confedilizia segnala che vi è la possibilità di sanare il tutto avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso sia per l’Imu sia per la Tasi.