È finita con l’irruzione dei carabinieri nell’ufficio postale di Pieve Modolana, nel Reggiano, e l’arresto di Francesco Amato, che da questa mattina teneva in ostaggio quattro persone in un ufficio postale. L’uomo è stato condannato a 19 anni e un mese per associazione mafiosa nel processo Aemilia e si era reso irreperibile alla forze dell’ordine. Poco prima del blitz aveva rilasciato due ostaggi. Inizialmente gli ostaggi erano cinque, ma una cassiera di 54 anni era stata rilasciata quando si era sentita male ed era stata soccorsa dal 118. Alla vista dei militari che portavano fuori il condannato di Aemilia, c’è stato un applauso delle persone presenti. “Ha aperto la porta lui, ha fatto uscire gli ostaggi e si è consegnato”. Così il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, colonnello Cristiano Desideri, ha ricostruito parlando coi giornalisti il momento in cui Francesco Amato, che ha tenuto in ostaggio per otto ore le dipendenti di un ufficio postale, si è arreso. Cosa lo ha convinto? “Il tempo, la pazienza e il dialogo coi negoziatori, che gli hanno fatto capire che non avrebbe potuto ottenere quello che chiedeva”. [Foto Corriere della Sera]