«Quello di Modena su rigore è stato il gol più importante della mia carriera. Lo ricorderò per sempre al punto che quella maglia adesso è in una cornice appesa al muro». Parla a cuore aperto Raffaele Palladino, attaccante eclettico che è arrivato a Crotone con due obiettivi. Il primo quello di dimostrare a tutti di non essere bollito a 32 anni, il secondo per vincere una sfida, difficile complicata ma affascinante. «Non lo nascondo, essere venuto a Crotone è stato come un salto nel buio. Non sai cosa trovi sotto – afferma l’attaccante di Mugnano – ma il mio paracadute erano le telefonate con Cordaz, Modesto, Paro e i messaggi che Ivan Juric mi mandava in continuazione». Al suo arrivo a Crotone non ebbe difficoltà a parlare subito di grandi traguardi a differenza di quello che invece dicevano tutti. «Ma io vedevo già la qualità della squadra perchè l’avevo seguita nelle partite di inizio stagione e mi sono detto che si poteva arrivare lontani. Da qui la decisione di indossare la maglia rossoblù. E poi quando lo dicevo in giro, che sarei venuto in Calabria, mi prendevano per matto ma a me piacciono le sfide complicate. Ho rifiutato molte squadre per dire di sì al presidente Vrenna – ricorda Palladino – . Ho detto di no a 3 squadre di serie A e almeno una dozzina di serie B e non faccio i nomi per una forma di correttezza. Mi hanno cercato anche dall’India, da Dubai e dalla Russia. A tutti ho detto no, grazie». Bel calcio, riscatto e il calore del Sud, ecco cosa cercava e ha trovato l’ex attaccante del Parma. «Verissimo, tre elementi che ultimamente facevo fatica ritrovare nelle mie ultime esperienze. Crotone è una piccola realtà ma quest’anno sono stati bravissimi a trovare gli ingredienti giusti per fare un qualcosa di irripetibile». La scaramanzia di Juric e quella della squadra spesso ha fatto a pugni con quanto andava affermando Palladino dopo ogni successo. «Esatto, io parlavo di promozione e gli altri mi zittivano ma io non riesco a stare in silenzio e dicevo quello che sentivo e alla fine ho avuto ragione». E ora il futuro.
Ecco cosa sogna Palladino. «Con Vrenna ho parlato chiaro fin da subito. Firmo fino a giugno e poi vediamo se arriverà la promozione. Ora mi piacerebbe restare a giocarmi la serie A a Crotone perchè il mio desiderio è tornare nella massima categoria. Spero qui altrimenti vedremo». Torniamo sul rigore di Modena del 29 di aprile. «Perchè ho calciato io anche non essendo il primo rigorista? Perchè nel primo tempo avevo fatto una c… grossa in occasione del gol di Luppi e volevo in tutti i modi rimediare. Non nascondo che sul dischetto le gambe mi tremavano però poi è finito tutto per bene e con quel gol credo di essere entrato per sempre nella storia del Crotone».