Una situazione davvero ingarbugliata. Uno scontro netto, ancora una volta, e non è una novità, per i finanziamenti alla sanità privata accreditata tra il commissario Scura e le aziende calabresi. La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, che nei giorni scorsi ha annullato due decreti del commissario pesa ed ha un valore importante, soprattutto per le motivazioni addotte ma anche per le cifre che ballano. Ed ancora la sentenza del TAR mette in discussione atti già sottoscritti. Di certo trattandosi di risorse relative al 2018 i budget sono stati ampiamente consumati. Sorgono ora una serie di interrogativi. Ad esempio i laboratori che avevano firmato i contratti con le aziende sanitarie accettando il minor acquisto di prestazioni da parte della regione che faranno? Ed ancora quelli che invece avevano firmato con riserva aspettando il pronunciamento del TAR come si regoleranno? Insomma si prospettano più scenari, fra questi un tavolo tra le parti per cercare di conciliare le diverse posizioni. Un nuovo decreto del commissario, al quale sembra che Scura stia lavorando, e poi la domanda che pesa è se il commissario alla sanità si rivolgerà al Consiglio di Stato. Tante domande che attendono risposte, mentre lo scontro continua. Tutto questo, purtroppo mentre i calabresi gridano a gran voce il bisogno e la necessità di sanità. Basti pensare ai livelli essenziali di assistenza non nei parametri di legge, le liste di attesa si allunghino arrivando anche ad un anno, mentre i calabresi continuano a partire, per i cosiddetti “viaggi della speranza”, nonostante ci siano strutture all’avanguardia, che però il commissario non sostiene. Sullo sfondo una marea di licenziamenti che vengono annunciati dalle strutture. Ciò significa infliggere un colpo mortale all’economia della regione, che è già la più povera d’Europa.