Tra i nomi dei 53 indagati nell’inchiesta “Mala depurazione” condotta dalla Procura reggina che ha portato al sequestro di 14 impianti di depurazione, c’è anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Nell’indagine figurano inoltre gli ex sindaci di Reggio Calabria Demetrio Arena e Giuseppe Raffa. I reati ipotizzati a loro carico sono inadempimento di contratti di pubbliche forniture, omissioni di atti di ufficio, disastro ambientale, getto pericoloso di cose ed attività di gestione non autorizzata di rifiuti, con smaltimento illecito degli stessi. Insieme a Falcomatà, Raffa e Arena, sono indagati gli ex commissari straordinari del Comune di Reggio Calabria, l’ex prefetto Vincenzo Panico, in seguito sostituito dal prefetto Gaetano Chiusolo, anch’egli indagato; il viceprefetto Vincenzo Castaldo; Dante Piazza e Carmelo La Paglia, funzionari del Ministero dell’Interno. Ed ancora: Alberto Scambia, 68 anni, “dominus” della società “Acquereggine società”, cui era stata demandata la manutenzione degli impianti di depurazione; Domenico Mallamaci, 55 anni, presidente del Consiglio di amministrazione e rappresentante di “Acquereggine”; Domenico Barbieri, 54 anni, componente del comitato esecutivo di “Acquereggine”; Giampiero Abruzzo, liquidatore della società; Domenico Albanese, direttore tecnico; Massimo Palmieri e Eugenio Barbera, ex amministratori delegati; Raffaele Romeo, direttore operativo; Mario Scambio, componente del comitato tecnico della società; Domenico Barbaro, coordinatore operativo; Antonio Cavallaro, direttore generale della società; Domenico Naso, consigliere della società; Claudia Ceci, direttore operativo; Manuel Pulella, direttore dell’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria; Antonio Cristiano, dirigente di settore del Comune di Reggio Calabria, e Marcello Cammera, già dirigente del settore lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, in atto imputato nel processo “Gotha” scaturito da un’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria.