Caro amico Gasperini sei stato amico a metà. Nel senso che hai messo da parte i ricordi e hai ordinato ai tuoi (giustamente) di rimediare ad uno strafalcione del tuo portiere. A dieci minuti dalla fine il Crotone con Mandragora stava assaporando la gioia del ritorno alla vittoria allo Scida. E invece l’Atalanta si è scrollata e al primo affondo, dopo la papera del suo portiere, ha mandato in attacco anche i difensori Masiello e Palomino che, guarda caso, hanno toccato gli ultimi due palloni prima che la sfera terminasse alle spalle dell’incredulo Cordaz. È stata una partita epica e non solo per i giocatori in campo ma il freddo e il vento non ha risparmiato nessuno nemmeno sugli spalti. Ma un conto poi è scendere sul terreno e correre (alla fine ti riscaldi e se ti ami il calcio ti piace anche) ma sulle tribune è stato un incubo. Allerta meteo sì, ma gara a rischio mai, checché se ne sentiva dire in giro. E che il freddo era davvero inusuale per le nostre latitudini lo ha riscontrato anche Gasperini a fine gara. “Sono stato tre anni a Crotone e non ricordo un freddo così” ha detto il tecnico atalantino. Ma un paio di brividi extra freddo il Gasp li ha avuto al 19’ del primo tempo quando uno scatenato Nalini (scende in campo sempre arrabbiato, forse perché ancora non ha trovato il gol) spara un missile di destro, indirizzato sotto l’incrocio con un super Berisha che vola per mettere in angolo. Una super paratona alla Zenga nel primo tempo e una stile Fantozzi a dieci minuti dalla fine quando l’albanese Ajeti di testa mette in mezzo dove l’albanese BerIsha sbaglia e il napoletano Mandragora (migliore in campo) segna a porta vuota. Ma a proposito di Ajeti, grande intuizione di Zenga che ad un certo punto decide di cambiare modulo, mette il nazionale albanese non nel suo ruolo d’ordinanda ma davanti alla difesa che libera Mandragora dai compiti di barriera e lo spinge in attacco. Anche l’ingresso di Ricci (influenzato ma recuperato a tempo di record) ha creato non pochi fastidi alla difesa atalantina. Il risultato si è visto col vantaggio di Mandragora; il pareggio, come dice Zenga a fine gara, è arrivato in maniera casuale. Ma la prestazione del Crotone è stata maiuscola e convincente. È stato il terzo 1-1 di fila per i rossoblù (dopo Cagliari e Inter) e domenica attenzione al Benevento che aspetta il Crotone da sempre avendolo ormai etichettato come propria bestia nera. E mentre la Spal affonda sotto i missili di Cutrone, il Crotone si gode una settimana di parziale felicita con un bel + 4 sulla zona retrocessione.