Non ha dormito per tutta la notte e per decidere sulla clamorosa decisione di mollare il Crotone ci ha messo un’altra giornata. Davide Nicola saluta e leva il disturbo. Sì, perché forse di questo potrebbe essersi trattato. Un disturbo creato alla società dopo la quarta sconfitta di fila e che la dirigenza non ha accettato. Il presunto diverbio nato durante l’intervallo del posticipo di lunedì contro l’Udinese ha portato Nicola a dire basta a causa, secondo lui, di ingerenze all’interno dello spogliatoio. Nicola ha anche declinato l’invito della squadra che ieri sera si era radunata in un ristorante fuori città e ha preferito cenare nel ristorante dove da un anno e mezzo si ritrova. Qui è stato raggiunto dai suoi più stretti collaboratori Emanuele Cacicia e dal preparatore atletico Gabriele Stoppino. “Tutto vero, ho comunicato alla società la mia decisione di dimettermi e non torno indietro – ha detto il tecnico rossoblù -; non faccio chiacchiere e credo avete imparato a conoscermi che quando dico una cosa è quella e non faccio chiacchere”. I motivi delle dimissioni? Nicola glissa. “Decisione tutta mia e non mi va di scendere nei particolari. Magari lo farà chi di dovere”. Il riferimento è alla società che adesso deve decidere se accettare le dimissioni o di rigettarle. Intanto però è già scattato il toto-allenatore. La squadra oggi torna ad allenarsi in vista della prossima trasferta importante dove a Reggio Emilia affronterà il Sassuolo e dovrà presentarsi con l’allenatore in panchina. Il direttore Ursino è già al lavoro per la ricerca della nuova guida tecnica e al momento sarebbe Massimo Drago a guidare la lista dei possibili sostituti di Nicola. Drago fece il salto di qualità proprio col Crotone quando fu chiamato ad allenare dopo l’allontanamento di Menichini il 23 ggennaio 2012 e vi rimase fino al 28 maggio 2015 fallendo un playoff e salvandosi all’ultima gara, l’anno dopo. Passato al Cesena ha allenato nei due anni successivi ed attualmente è ancora sotto contratto con i romagnoli. Conosce i giocatori, conosce l’ambiente, è nelle grazie della tifoseria e ha un occhio di riguardo con i giovani, tutti elementi che si sposano con le intenzioni della società. Se sarà lui il nuovo tecnico dei rossoblù naturalmente dovrà fare rescissione con il presidente Lugaresi.