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Novembre,28,2024

1° MAGGIO, CONSEGNATE 22 STELLE AL MERITO DEL LAVORO

Lavoro che manca e bassa occupazione, recrudescenza delle morti bianche, pandemia ed echi della guerra in Ucraina. Si è parlato di tutti questi temi a Catanzaro in occasione della cerimonia di consegna delle decorazioni delle “Stelle al Merito del Lavoro” per l’anno 2022, ai 22 nuovi “Maestri” della Calabria (23 perché uno dei destinatari per ciascuna regione riceverà l’onorificenza direttamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale), distintisi in ambito lavorativo per perizia, laboriosità, condotta morale e requisiti di anzianità. Alla manifestazione presieduta dal prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, nella sala Tricolore del Palazzo del Governo, hanno partecipato Valeria Fedele, consigliere regionale in rappresentanza della Regione, Giuseppe Patania responsabile dell’Ispettorato regionale del Lavoro e Francesco Saverio Capria, console regionale dei Maestri del Lavoro. “E’ la prima festa del lavoro che celebriamo il 1 maggio – ha detto il prefetto Cucinotta – dopo un periodo di pandemia e quindi non possiamo non esaltare i calabresi, un dato di per sé già positivo. E’ ovvio, però, che questo dato non può non confrontarsi poi con situazioni di guerra, di forte carenza di lavoro e soprattutto con una situazione anche e grave di morti bianche. Su questo un richiamo forte è stato fatto dal presidente Mattarella che ha parlato di come un diritto costituzionale, cosa che affermiamo anche oggi, debba essere un diritto tutelato. Non si può associare il lavoro alla morte e ai numeri dei morti sul lavoro così elevato 281. E’ chiaro – ha aggiunto il prefetto – che ci vuole uno sforzo collettivo sia sul piano dell’occupazione e mi pare che su questo tra il governo e le parti sociali ci sia molta consapevolezza. E’ di questi giorni inoltre la diffusione dei dati relativi alla occupazione che vede tutto il sud si ci Campania Sicilia Calabria e Puglia tra le regioni con il tasso di occupazione più basso. La Calabria è al 42% che scende addirittura al 30,5 per la per il lavoro femminile. La situazione è grave e speriamo sia affrontata in maniera energica”.

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