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Crotone
Novembre,16,2024

TRUFFE ONLINE, DOCUMENTATI 85 CASI PER 220 MILA EURO

Alla base dell’ordinanza di custodia cautelare vi è anche la ritenuta esistenza di un pericolo attuale e concreto di reiterazione di delitti della stessa indole, valutato sulla base della quantità e sistematicità delle condotte delittuose contestate, oltre che dei risultati degli ultimi approfondimenti svolti dalla Polizia postale che hanno evidenziato la capacità, da parte dell’organizzazione, di rinnovarsi e proseguire nell’attività illecita. Le indagini sono ancora in corso. All’esecuzione dei provvedimenti applicativi della misura cautelare della custodia in carcere (per 10 persone) e degli arresti domiciliari (per 8 persone), oltre al personale dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, sta contribuendo quello dei Commissariati di Siderno, Gioia Tauro, Polistena e dei Reparti Prevenzione Crimine di Vibo Valentia e Siderno. L’operazione è stata eseguita nei Comuni di Siderno, Gioiosa Ionica, Mammola e Locri del versante ionico della provincia reggina e nei Comuni di Anoia, Galatro e Giffone del versante Tirrenico, con estensione alla provincia di Modena per uno dei destinatari. Le perquisizioni eseguite hanno consentito di rinvenire e porre sotto sequestro a carico degli
arrestati materiale informatico e di altro genere ritenuto di interesse per le indagini, che sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli approfondimenti e riscontri
che riterrà di disporre e dalla cui analisi non si esclude possano emergere ulteriori sviluppi investigativi e giudiziari. Associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, sostituzione di persona sono i principali reati contestati. In particolare, allo stato delle indagini in corso – gli inquirenti non escludono sviluppi – secondo la ricostruzione della Polizia di Stato e della locale Procura della Repubblica, avallata dal GIP presso il Tribunale
di Palmi, si contesta agli indagati di aver reiteratamente offerto in vendita su note piattaforme di e-commerce, autovetture, trattori, scavatori, scooter ed altri beni in
realtà inesistenti, attraverso una serie di ingegnosi stratagemmi finalizzati a nascondere le loro effettive identità e un modus operandi organizzato e complesso. Da ciò la scelta
del nome dell’operazione, con chiaro riferimento alla “nassa” da pesca, utilizzata per attirare e catturare le prede in mare. Gli acquirenti, convinti della genuinità della compravendita, versavano l’importo pattuito su carte ricaricabili o conti bancari risultati intestati a taluni degli indagati, senza però poi ricevere i beni acquistati; il profitto complessivamente realizzato attraverso l’esecuzione delle truffe allo stato contestate. Numerosissimi sono i rapporti finanziari – conti correnti, carte di credito/debito e prepagate – utilizzati per far confluire le somme versate dalle vittime; ancora più numerosi gli apparecchi telefonici, le utenze e le Sim card impiegati per le trattative con i potenziali clienti e per lo scambio di informazioni finalizzate all’inserimento degli annunci sulle diverse piattaforme di e-commerce utilizzate e ritenuti, dall’ipotesi d’accusa, fittizi.

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