Il Crotone soffia sulle ceneri per alimentare il fuoco della speranza. Batte il Torino meritatamente e prova rilanciarsi nella corsa salvezza. Ancora quattro gol allo Scida, come contro lo Spezia e col Benevento e questa volta la vittima è il Torino dell’ex Davide Nicola, uno che di salvezze se ne intende. Ma è stata la vittoria di Serse Cosmi. Il tecnico perugino senza strafare e toccando i tasti giusti, è riuscito ad ottenere il massimo dai suoi ragazzi. Dopo la debacle di Bergamo c’era curiosità per vedere il Crotone nelle mani di Cosmi anche se di tempo ne ha avuto davvero poco. Ma le risposte sono arrivate ugualmente. Intanto le motivazioni: massaie che abitano vicino lo stadio e ricoverati dell’ospedale raccontano di urla belluine da parte di Cosmi al sabato durante la rifinitura. Urla che, per dirla in dialetto, hanno ‘arribbeddrato’ un intero isolato, ospedale compreso. Stimoli che in campo hanno dato i risultati sperati. Ma torniamo a Cosmi che ha messo, finalmente e sottolineiamo finalmente, un playmaker (Petriccione) davanti alla difesa che ha fatto un figurone, ha riproposto al centro dell’attacco Simy (che era finito in naftalina dopo l’arrivo di Di Carmine) che in due gare ha segnato tre gol e scusate se è poco; ha ridato personalità ad una squadra terrorizzata dai continui fischi provenienti dalla panchina: quei fischi che suggerivano sempre i cambi gioco. Un supplizio soprattutto per gli esterni Reca e Pedro Pereira che non facevano tempo a impossessarsi del pallone che già il fischio dalla panchina gli trapanava i timpani. Contro il Torino i due esterni hanno giocato liberi, con personalità e qualità e il risultato eccolo. Il portoghese infila forse la sua migliore prestazione e Reca segna un gollasso dopo una prestazione sontuosa. E anche Luperto, uno dei più criticati, è sembrato un altro giocatore. La squadra è sembrata come essersi liberata da legacci psicologici: comandare dalla panchina con lo joystick non è sempre un vantaggio. Fantasia zero: occorreva fare sempre quello che da bordo campo veniva suggerito sennò erano guai e di litigi ce ne sono stati più di uno. Con Cosmi invece largo alla fantasia, alla personalità, all’inventiva, all’istinto come il gol del 4-2 di Ounas. Non sappiamo se tutto ciò potrà bastare per la salvezza che appare compromessa più che mai (ci vorrà un altor miracolo) a causa delle cervellotiche decisioni e anche per autolesionismo personale (non è la prima volta che lo diciamo) di chi ci stava prima ma adesso in campo va una squadra che ha la rabbia, la fame, la voglia e la ferocia così come Serse aveva chiesto sabato, ‘arribeddrando’ un inteso quartiere. CROTONE – TORINO 4-2 Marcatori : Simy su rigore (C) al 27’, Mandragora (T) al 45’ p.t.; Simy (C) All’8’, Reca (C) al 35’, Sanabria (T) al 39’, Ounas (C) al 49’ s.t. CROTONE: Cordaz 6,5; Magallan 6, Golemic 6, Luperto 6; Pedro Pereira 6,5, Messias 6,5, Petriccione 6,5 (dal 37’ s.t. Zanellato s.v.), Molina 6,5, Reca 7; Ounas 7, Simy 7 (dal 30’ s.t. Di Carmine s.v.). A disp: Festa, Crespi, Marrone, Djidji, Cuomo, Rojas, Dragus, Rispoli, Eduardo, Riviere. All. Cosmi 7 TORINO: Sirigu 6; Izzo 5,5, Lyanco 5, Rodriguez 5,5; Vojvoda 5,5 (dal 20’ s.t. Verdi 5), Rincon 4,5, Mandragora 6, Lukic 5,5 (dal 32’ s.t. Gojak 6), Ansaldi 6; Bonazzoli 6, Zaza 5 (dal 20’ s.t. Sanabria 6). A disp: Milinkovic-Savic, Ujkani, Buongiorno, Ferigra, Murru, Baselli, Freddi Greco, Horvath, Kryeziu. All. Nicola 5,5 Arbitro: Guida di Torre Annunziata 5,5 Ammoniti: Petriccione (C), Cordaz (C), Zanellato (C), Ounas (C) Espulso: Rincon (T) al 48’ deò s.t. per doppia ammonizione. ]]>