AGGIORNAMENTO:
L’attività sismica, al momento non ancora completamente esaurita, evidenzia una tendenza all’attenuazione. Come è ben noto non è possibile prevedere le tendenze evolutive dei terremoti così come quelle del terremoto di ieri. La Protezione Civile della Regione Calabria – dopo avere effettuato una ricognizione, coordinata dall’ing. Antonio Morabito, particolarmente concentrata sugli edifici scolastici a maggiore vulnerabilità sismica ricadenti nei settori più prossimi all’area epicentrale del sisma – continua a monitorare costantemente l’evolversi dell’attività sismica, anche sulla scorta delle informazioni fornite in tempo reale dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Al momento non sussistono condizioni di criticità. “Si smentisce categoricamente la possibilità d’insorgenza di fenomeni tsunamigenici e si condanna senza mezzi termini l’azione deprecabile di alcuni siti meteo online che hanno diffuso la fake news di una possibile allerta tsunami. L’energia sismica necessaria per generare uno tsunami deve essere molto maggiore ed è quindi incompatibile con quella rilasciata dal sisma di ieri. Evidentemente queste organizzazioni traggono profitti speculando sul panico che ingenerano ad arte tra gli utenti del web i quali, per ogni accesso ai siti internet (e alle collegate pagine Facebook), fanno introitare loro lauti compensi da parte degli sponsor pubblicitari. Stesso panico tendono a ingenerare anche preannunciando eventi meteorologici catastrofici, come uragani e tempeste tropicali. La Protezione Civile della Regione Calabria diffida questi siti a pubblicare notizie che possano ingenerare notizie allarmismi e si riserva di sporgere denuncia all’autorità giudiziaria per procurato allarme. Al di là degli allarmismi di evidente carattere speculativo, si ricorda che esiste un modo per difendersi efficacemente dai terremoti: costruire le case rispettando le rigide leggi ‘antisismiche’. I recenti terremoti di Amatrice e l’Aquila hanno dimostrato inequivocabilmente che le case costruite a norma di legge hanno resistito efficacemente ai terremoti, mentre le case abusive (e quelle su cui sono state effettuate abusi edilizi che ne hanno avuto inficiato le strutture), insieme agli edifici vetusti e fatiscenti, sono crollati mietendo vittime. Anche i sindaci hanno un efficace strumento per ridurre il rischio sismico: avere un piano di emergenza comunale costantemente aggiornato. Un piano d’emergenza aggiornato rappresenta una sorta di “Vangelo” della protezione civile poiché consente di organizzare in modo ottimale le emergenze previste o in corso, stabilendo in modo preciso ‘chi’ fa ‘cosa’, ‘come’ e ‘quando’ nel caso di terremoti, tsunami, alluvioni, frane e incendi. Inoltre in caso di calamità che dovessero provocare vittime, feriti e danni le varie procure italiane hanno sempre indagato e condannato i sindaci dei comuni che non avevano i piani di emergenza comunali aggiornati”.