Un progetto che rivoluzionerà la mobilità dei passeggeri all’interno dell’aeroporto internazionale di Narita a Tokio. Un app utile a muoversi meglio e con più facilità in uno degli aeroporti più grandi al mondo è sviluppata a Rende, da uno dei sette poli d’eccellenza di Ntt Data Italia, hub europeo insieme a Monaco e uno dei tre centri di ricerca e sviluppo della multinazionale, accanto a quelli di Tokyo e Palo Alto. Un “braccio importante” del colosso giapponese, che conta 110mila dipendenti in 50 paesi. La multinazionale in Calabria è arrivata grazie ad una startup, impiantata da Giorgio Scarpelli, Emilio Graziano e Francesco Gargano nel 2001 in un bilocale di via degli Stadi. Specializzata in sicurezza informatica, VpTech nel 2010 si fonde con Value Team, che l’anno dopo sarebbe entrata nella galassia di Ntt Data. A due passi da Arcavacata di Rende, sede dell’Università della Calabria, si progetta la Cyber Security e la robotica, ma anche l’applicazione NariNAVI, sviluppata dal colosso giapponese sulla base di un’idea della startup calabrese GIPStech. Un’applicazione che consentirà di muoversi in sicurezza utilizzando un servizio di localizzazione interna per determinare la propria posizione e capire come muoversi per arrivare al luogo di destinazione. Un app che utilizza il posizionamento geomagnetico per visualizzare la posizione corrente dell’utente sul proprio smartphone in tempo reale su una mappa tridimensionale dello scalo. E’ solo l’ultimo lavoro firmato dalla sede calabrese, raccontato in un reportage di due pagine sul quotidiano La Repubblica, un lavoro che arriva dal profondo Sud e dal grande impegno di giovani ingegneri calabresi, che si confrontano con colleghi di tutto il mondo e sviluppano novità importanti dal punti di vista tecnologico. Un lavoro d’equipe, che vede la presenza di un ingegnere quarantaduenne sangiovannese Piero Scarpino, che ricopre un ruolo importante all’interno di Ntt Data, e che due anni fa ha guidato un gruppo di lavoro, che ha portato alla “nascita” della maglietta intelligente Hitoe. Una maglietta “speciale”, che studia tutto quello che accade dopo che i parametri vitali, rilevati dalla maglietta grazie ad un tessuto speciale contenente un polimero semiconduttore, vengono trasmessi al device collegato: pc, smartphone o smartwatch. Grazie a Hitoe, i box della McLaren hanno ricevuto un Ecg completo dei propri piloti e hanno monitorato condizioni e stato di stress. “Grazie all’evoluzione tecnologica, gli oggetti di utilizzo quotidiano sono sempre più connessi – ha raccontato Piero Scarpino, responsabile Internet of Things e Artificial Intelligence – tra loro e questo consente di ricavare informazioni dagli stessi, da utilizzare per poi offrire soluzioni al mercato tagliate sulle esigenze dei consumatori, che sono in continua evoluzione”. Un ritorno al futuro. “Abbiamo creato una piattaforma di intelligenza artificiale che consente di fare – ha concluso Scarpino – cose fin qui appannaggio del cervello e di farle meglio”.