Il gup di Reggio Calabria ha rinviato a giudizio 15 imputati e prosciolto una donna al termine dell’udienza preliminare scaturita dall’operazione Mosaico, condotta nel maggio scorso dai Carabinieri che arrestarono 29 indagati, a vario titolo accusati di associazione per delinquere finalizzata al furto, furto in abitazione, ricettazione e riciclaggio, nonché peculato, simulazione di reato, calunnia, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento. Dalle indagini era emersa l’esistenza e l’operatività di due distinte organizzazioni per delinquere, finalizzate ad appropriarsi illecitamente di buoni fruttiferi postali, libretti postali e carte libretto, ai danni di persone anziane o gravate da patologie invalidanti residenti per lo più nella fascia jonica della provincia reggina oppure all’estero, per poi “ripulire” i titoli, incassandone il controvalore. Sette imputati hanno scelto di essere giudicati col rito abbreviato, sette hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento. Una sola persona è stata prosciolta dal gup. Si tratta di una dipendente delle Poste di Lamezia Terme, Concetta Foti, difesa dagli avvocati Stefano Priolo del Foro di Reggio Calabria e Caterina Restuccia del Foro di Lamezia Terme. Nei suoi confronti il gup ha emesso sentenza con cui dichiara il non doversi procedere perché il fatto non sussiste.