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Novembre,26,2024

SOSTEGNO ALLA MATERNITÀ, IL SUD È ANCORA INDIETRO

Anche quest’anno le regioni del Nord sono le più amiche delle mamme. Emerge dal Rapporto 2022 sulla maternità in Italia di Save the Children, che identifica le Regioni che si impegnano di più a sostenere la maternità in Italia. L’indice elaborato dall’Istat valuta la condizione delle madri in tre diverse aree: quella della cura, del lavoro e dei servizi. Le province autonome di Bolzano e Trento mantengono da varie edizioni la prima e la seconda posizione. Dietro Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Valle d’Aosta. Al contrario, le regioni del Mezzogiorno (assieme al Lazio) si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento (pari a 100), evidenziando come sia più difficile per le mamme vivere al Sud. Campania ultima, Calabria penultima, poi Basilicata, Puglia e Sicilia. Per tutte le regioni del Mezzogiorno il trend globale sembra comunque in miglioramento con un aumento di 4 punti negli ultimi quattro anni. C’è poi il problema del lavoro. 4 mamme su 10 tra i 25 e i 54 anni non è occupata e il 39 per cento con 2 o più figli minori ha un contratto part-time. Solo 1 contratto a tempo indeterminato su 10 è attivato a favore delle donne. Nel 2020 sono state più di 30mila le donne con figli che hanno rassegnato le dimissioni. Mentre il tasso di occupazione dei padri tende a crescere all’aumentare del numero di figli minorenni presenti nel nucleo, quello delle madri tende a diminuire. 7 dimissioni su 10 sono di lavoratrici madri. Il motivo delle dimissioni? La difficoltà di conciliare la vita professionale con le esigenze di cura dei figli.

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