Lo scorso anno, alla 24ª giornata, il Crotone era distante dalla vetta ‘solo’ 8 punti: Catanzaro 64, Crotone 56. In questa stagione, alla stessa giornata, il Crotone è lontano dalla vetta ‘solo’ 11 punti. Una bella differenza acuita dal fatto che mentre lo scorso anno dietro al Catanzaro c’era solo il Crotone, quest’anno dietro la Juve Stabia ci sono il Picerno, l’Avellino, il Benevento con una partita in meno e poi viene il Crotone. Chiaro che dopo il pareggio di Potenza contro il Sorrento pensare ancora al primo posto non è da sani di mente anche se poi le pazzie nel calcio non sono mai mancate. È stata la prima partita dopo la revolution di gennaio con ben 10 calciatori che hanno lasciato Crotone e altrettanti arrivati. Solo un pareggio, forse meno ancora di un brodino caldo dopo la sciagurata ultima mezzora di Cerignola. Ma soprattutto una prestazione difficile da giudicare. Nel senso che tra i giochisti e i risultatisti, le due grandi fazioni che dividono il mondo del calcio, crediamo non abbia gioito nessuno. La partita ha scontentato tutti per quello che ha offerto. Senza Zauli squalificato, nella panchina del Crotone c’erano quasi tutti i nuovi (tranne Kostadinov e lo sfortunato Stronati) mentre Battistini ha esordito più che altro per necessità visto che prima del fischio iniziale anche Bove ha alzato bandiera bianca. La partita, checché se ne dica, non è stata bella, tutt’altro. Il bel calcio ha latitato al Viviani di Potenza ma dal Sorrento, che vinceva da quattro gare di fila, non bisognava aspettarsi più di tanto motivato dal fatto che è pur sempre una neopromossa. Chi doveva fare la partita e non l’ha fatta è stato il Crotone che, in modo a volte arruffato, ha tirato la carretta ma senza qualità e senza convinzione. Non a caso il gol del vantaggio di Tribuzzi è arrivato sugli sviluppi di un fallo laterale. E poi prima dell’intervallo è arrivato il fallo di Tumminello in area di rigore giudicato col massimo della pena calcistica. Però sarebbe bene fare ordine dal punto di vista regolamentare su certe situazioni. Si assiste più spesso a piedi alzati e teste abbassate e quasi sempre chi ne fa le spese (punizioni, ammonizioni, espulsioni e anche rigori) è chi alza il piede e sempre meno, anzi mai, chi si abbassa troppo. È successo anche nell’area di rigore del Crotone e il Sorrento ha sfruttato il tiro dal dischetto per pareggiare. Poi, nel secondo tempo, si è visto più o meno lo stesso leit motiv con un Crotone che non ha un ragionatore degno di questo nome a centrocampo. E nemmeno in panchina. Partito Petriccione vuoi vedere che tra 10 nuovi arrivi manca proprio il suo sostituto? Alla fine è terminata in parità, la Juve Stabia il giorno prima aveva preso a schiaffoni quel Cerignola che aveva preso a sberle il Crotone in appena mezzora la settimana prima, e la classifica si è allungata. E mancano ancora i risultati di terza e quarta in classifica, mentre la seconda (il Picerno) ne deve recuperare una. E bisogna farsene una ragione.