La storia di tre ragazzi salvati dalla Sea Watch nel 2017 nelle acque del Mediterraneo e che ora vivono e lavorano come macellai a Camigliatello Silano. A raccontarla il sito online di Repubblica, nella sezione RepTV. Il racconto della storia di tre giovani migranti del’Africa Centrale scappati dalle loro famiglie e dalla loro terra in Sila. Si, l’altopiano che poteva diventare Patrimonio dell’Unesco, ma che di certo è patrimonio di accoglienza e umanità, per come racconta il video di Gianluca Palma e Giulia Zanfino sul sito online del quotidiano nazionale. Raphael Nebnumur, Moussa Dafe e Sails Savage sono scappati “all’orrore delle carceri libiche”, salvati dalla nave Sea Watch nel 2017, sono arrivati in Calabria. Ospiti del CAS nell’ex Hotel La Fenice di Camigliatello Silano, sono ritornati a “vivere” grazie ad una storica ditta di salumi del comune silano, i Fratelli Falcone, che hanno trasmesso loro l’antico mestiere della produzione del suino nero di Calabria e li hanno assunti “con contratto regolare, per tutelarli da eventuali espulsioni, perché ormai sono parte integrante della nostra famiglia”.