Una scogliera radente con l’utilizzo di massi di grande portata. Una soluzione per difendere il promontorio di Capocolonna dall’erosione costiera e salvaguardare le ricchezze archeologiche del sito. Il progetto è stato proposto nel corso di un incontro in video conferenza convocato dalla Regione per fare il punto sulla messa in sicurezza della falesia. La Regione, anche con l’aiuto di ricercatori dell’Unical, ha individuato come miglior soluzione dal punto di vista tecnico una scogliera radente di 600 metri di lunghezza (da un capo all’altro del promontorio) con utilizzo di massi di quarta categoria, cioè fino a dieci tonnellate, tenuto conto della somma a disposizione tra fondi regionali e risorse della Protezione civile. La somma investita per eseguire questi lavori è di circa 3 milioni di euro. Considerata la gravità della situazione si punta ad avere il progetto definitivo entro 60 giorni al fine di ottenere tutti i pareri paesaggistici, a cui seguirà il progetto esecutivo e la realizzazione degli interventi.