Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dagli erogatori privati e ha disposto la sospensione di due decreti firmati nel 2018, il numero 72 e il numero 87, che fissano il tetto massimo di finanziamento per le strutture private accreditate. La decisione dei giudici congela fino al 26 giugno la convocazione dei direttori generali per la firma dei contratti. Il primo decreto fissa la «definizione dei livelli massimi di finanziamento per le strutture private accreditate per l’acquisto di prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale». Il secondo stabilisce gli stessi tetti, ma per le strutture che erogano «prestazioni ospedaliere per acuti e post acuti». Secondo Anisap e Federlab, i decreti sono collegati perché Scura avrebbe tolto risorse a un privato (gli ambulatori) per “arricchirne” un altro (le cliniche). I giudici amministrativi riesamineranno il caso il prossimo 26 giugno. Per ora gli effetti dei decreti sono sospesi. La decisione arriva il giorno in cui Anisap e Federlab annunciano una serrata dal prossimo 4 giugno, data a partire dalla quale i calabresi rischiano di pagare tutte le visite e gli esami ambulatoriali. L’assemblea degli operatori ha deciso di ricorrere in via di urgenza al Tar non solo perché ritiene illegittimi i due decreti «privi di istruttoria da parte del Dipartimento alla Salute della Regione Calabria», ma anche perché «lo schema contrattuale proposto continua a mantenere una clausola vessatoria che costringe le strutture a rinunciare a eventuali crediti vantati legittimamente». Su queste contestazioni il Tar entrerà nel merito nell’udienza del 26 giugno.