Dal 2010 in Calabria è in capo alla gestione commissariale di nomina governativa il Piano di rientro dal debito sanitario. I risultati di questa esperienza che dura da 8 anni ci dicono che l’istituto del commissario ha sostanzialmente fallito il suo compito.
I dati più significativi che sintetizzano la situazione attuale ci dicono che i Livelli essenziali di assistenza sono 13 punti al di sotto dei 160 che è la media nazionale, che c’è un aumento del 33 per cento per la mobilità passiva secondo i dati al 31 dicembre 2017 e che le liste d’attesa sono aumentate.
Durante la gestione commissariale sono stati effettuati tagli lineari che hanno indebolito il sistema sanitario. Ed è solo grazie alle professionalità che lavorano nelle strutture che si è riusciti a garantire i servizi alla popolazione. Intanto, nell’attesa di incontrare il ministro Giulia Grillo per illustrare nel dettaglio la gravità della gestione ministeriale, afferma il Governatore della Calabria Mario Oliverio, credo sia necessario andare avanti con iniziative di confronto per costruire un fronte unitario e spezzare questa spirale che tiene la Calabria in ritardo nel settore sanitario.
Maurizio Zampetti della Cisl Medici, recentemente in Calabria a una manifestazione organizzata dal sindacato calabrese, ha rimarcato quanto “i Piani di rientro abbiano fatto danni dappertutto creando un ulteriore solco sulle prestazioni che non vengono più erogate”.