“La situazione della Calabria è difficile ma non è diventata drammatica perché abbiamo avuto la lungimiranza di impostare una programmazione che ci ha fatto uscire dalla situazione disastrosa che abbiamo ereditato”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, con riferimento alla problematica della gestione dei rifiuti in Calabria, parlando con i giornalisti a margine di un incontro nella sede della Giunta con alcuni sindaci della provincia di Catanzaro. “Oggi invece – ha aggiunto la Rizzo – siamo in una situazione di quasi normalità: dico quasi normalità perché l’ultima settimana è stata difficile a causa del sequestro parziale della discarica di Lamezia Terme, che ha impedito lo smaltimento di importanti volumi e quindi alcuni volumi sono rimasti per strada. Abbiamo chiesto il sacrificio di tanti Comuni, soprattutto i non costieri, e ovviamente quando questo tempo si prolunga per oltre una settimana la gestione per i Comuni stessi diventa difficile. Nell’incontro – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente – abbiamo presentato un’ordinanza, che è alla firma del presidente Oliverio, che non guarda solo a un unico territorio, come se questo dovesse essere la pattumiera di tutta la regione Calabria, ma fa una ricognizione dei volumi esistenti in Calabria, delle discariche pubbliche e private che sono a disposizione”. La Rizzo ha evidenziato che “nel provvedimento si ordina a queste discariche di continuare i conferimenti e di farlo senza dipendere da un unico sito come invece era stato prospettato anche da una richiesta pervenuta anche dai presidenti delle Ato: i presidenti delle Ato avevano chiesto una sopraelevazione della discarica di Crotone, come se la stessa potesse essere la panacea di tutti i mali, ma ho ritenuto che questo non fosse giusto ne’ possibile perché è necessario tutelare tutti i cittadini calabresi a partire dai crotonesi. Quindi, ho detto che era giusto fare prima una ricognizione della situazione e chiedere un sacrificio tutti i territori per cui la discarica di Lamezia è stata messa a disposizione, così come San Giovanni in Fiore e Cassano, adesso abbiamo chiesto a Castrovillari, Castrolibero, Motta San Giovanni, Melicuccà. Sappiamo che per realizzare il sistema, cioè che ogni territorio abbia le proprie discariche a servizio, è necessario un lasso di tempo, per questo – ha sostenuto ancora l’assessore regionale all’Ambiente – l’ordinanza non poteva essere un’ordinanza contingibile e urgente che guardasse solo alla problematica della stagione estiva o i prossimi tre mesi, ma deve traguardare i prossimi 12 mesi per dare ai Comuni e alle Ato la possibilità di individuare le soluzioni: abbiamo dato alle Ato tempi certi, a seconda delle situazioni, per fare l’individuazione, altrimenti prevediamo che si attiveranno i poteri sostitutivi. Ricordo poi che i Comuni che oggi danno una mano agli altri Comuni dovranno essere compensati con la previsione di una royalties. Questo mi e’ sembrato un atteggiamento equo verso tutti, e che ci ha dato la possibilità di non andare a chiedere un sacrificio a un unico territorio e di non essere dipendenti da un’unica discarica, perché davvero sarebbe stato un guaio grosso per la Regione se quest’unica discarica avesse avuto problemi. La nostra ordinanza – ha concluso la Rizzo – non risponde solo a un’esigenza immediata ma ha dunque anche carattere programmatori, e tende a una normalizzazione del sistema”.