Il ritrovamento del cadavere di un cittadino ucraino nel settembre 2017, il fermo di indiziato di delitto e una condanna all’ergastolo in primo grado. Poi il ricorso in Appello, l’incompetenza territoriale, l’istruzione di un nuovo procedimento, e la scarcerazione per decorrenza dei termini cautelari, in attesa di una condanna definitiva. Questa la sintesi della storia processuale del cittadino lettone che, indagato per omicidio aggravato e occultamento di cadavere, mentre era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma a Cirò Marina, lo scorso maggio se allontanava non facendovi più ritorno, nonostante le ripetute e incessanti ricerche dei Carabinieri della Compagnia cirotana. Pertanto, la Corte d’Assise di Catanzaro, acquisite le informative dei Carabinieri, aveva emesso, in pochissimo tempo, un mandato di cattura internazionale a carico del quarantaseienne lettone: si tratta del Mandato d’Arresto Europeo, un provvedimento giudiziario emesso da uno Stato membro dell’Unione Europea che, dal 2005, consente l’arresto e la consegna da parte di altro Stato membro di un soggetto ricercato. Collaborazione e impegno sinergico tra diversi attori che, nei giorni scorsi, hanno finalmente portato al rintraccio, in Lettonia, del ricercato, fermato dalle Autorità locali in stato di ebrezza alcolica alla guida di un’autovettura. Per lui si sono aperte le porte del carcere, in attesa che il processo, tuttora in corso, stabilisca, in maniera definitiva, le responsabilità nell’omicidio.