«Oggi uno dei cantieri più rilevanti per importo e valore emblematico dell’opera può dirsi sbloccato. Diamo pertanto avvio alla ripresa dei lavori che riguardano il nuovo Palazzo di Giustizia al termine di un iter complesso ma non immune da ritardi». E’ quanto dichiarano congiuntamente con una nota il sindaco e l’amministrazione Falcomatà tutta al termine di una giornata che ha visto arrivare in città i rappresentanti della R.T.I che si è aggiudicata i lavori che interessano il completamento del cantiere di Via S. Anna. Questa mattina al Cedir il personale tecnico comunale si è interfacciato per il disbrigo delle ultime formalità burocratiche e operative con la R.T.I. (composta da Passarelli spa – Graded s.p.a. – Sieme srl societa’ idro elettro meccanica edile a socio unico – Fenix consorzio stabile scarl) che si è vista assegnare i lavori. La procedura di gara condotta secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ha un importo complessivo di più di 26 milioni di euro. La gara curata dalla Suap provinciale è durata più di un anno e ha svelato i primi esiti soggetti poi alle dovute verifiche amministrative già nello scorso mese di maggio. Il completamento dei lavori riguarda la continuità di facciata tra gli edifici ma soprattutto l’impiantistica: la rete elettrica e idrica, il riscaldamento e condizionamento dei locali. Sulla stessa area insiste un ulteriore intervento oggetto di una diversa procedura che vede ad oggi la A. E. T. SRl , aggiudicarsi l’appalto per i lavori del Parcheggio del Nuovo Palazzo di Giustizia e della viabilità d’area circostante per un importo complessivo di 12 milioni. Sugli esiti del completamento del Palazzo di Giustizia incombeva tra l’altro una importante procedura giudiziaria che vedeva il Comune quale soggetto passivo di una procedura milionaria nei confronti della ditta Bentini. A causa dei mancati pagamenti ricevuti nel corso degli anni, la ditta di Ferrara era stata costretta ad abbandonare il cantiere per poi trovarsi esposta al fallimento. L’amministrazione Falcomatà già dai primi giorni del suo insediamento era stata costretta ad affrontare un lungo braccio di ferro per agguantare sul filo di lana un accordo transattivo molto vantaggioso per l’ente. La chiusura del contenzioso consentiva pertanto di liberare il procedimento di assegnazione del completamento dei lavori, avviato a inizio dell’anno 2016.