“Sono trascorsi cinque anni dalla tragedia del Raganello nella quale persero la vita 10 persone, nove escursionisti e una guida. Indagini e un processo in corso davanti al Tribunale di Castrovillari per chiarire e fare luce su cosa successe in quel drammatico pomeriggio. Un tempo necessario per fare verità. Quello che non ci spieghiamo, però, è perché ancora, a distanza di un lustro, quell’area che rappresenta uno dei più importanti attrattori turistici del territorio e, quindi, fonte di sussistenza per l’economia rimanga ancora sottoposta a sequestro. È un danno enorme che si sta perpetrando alle comunità e alla Calabria”. Lo afferma Angelo Prioli, vice sindaco di Frascineto e volontario di Protezione di civile che fece parte del team di soccorso il 20 agosto 2018, rilanciando le preoccupazioni manifestate dal sindaco di Civita Alessandro Tocci, e sostenendo la richiesta di dissequestro e riapertura delle Gole del Raganello avanzata dallo stesso primo cittadino della comunità arbereshe del Pollino.