Roba da non credere, da stropicciarsi gli occhi. Il Crotone ferma la Juventus con una prova gagliarda. Un risultato storico (i rossoblù avevano sempre perso e mai segnato ai bianconeri) che alla vigilia nessuno avrebbe scommesso ma che al fischio finale ha fatto esplodere di gioia i quindicimila tifosi di fede rossoblù. Il Crotone mette un altro tassella alla classifica e lascia inalterate le distanze dalla Spal. Ma è un risultato che potrebbe avere i suoi risvolti anche in testa alla classifica visto che i punti tra Jiuve e Napoli sono scesi a 4 e domenica c’è lo scontro diretto a Torino. La Juve allo Scida paga a caro prezzo la supponenza e la leggerezza con la quale scende in campo pensando di poter fare una passeggiata o, come in tanti pensavano alla vigilia, una gara di allenamento. Ma i precedenti dicevano che a Ferrara contro la Spal e a Benevento la Juve aveva sofferto eccome. E come spesso si dice non c’è due senza tre visto che anche contro i rossoblù gli juventini soffrono eccome. Zenga sorprende tutti con una formazione inedita. In campo Diaby dal primo minuto insieme a Rohdén che si piazza a sinistra. Resta fuori il diffidato Ricci e Trotta che vanno in panchina. Allegri invece propone Sturaro a destra e Marchisio in cabina di regia. La partenza è tutta di marca bianconera che si impossessa della trequarti del Crotone che fa fatica a contenere il gioco dei bianconeri. Che però non sono affatto precisi e concentrati in fase di ripiego. Il Crotone più volte punge anche se Szczesny di parete vere non ne deve fare. La Juve però ha la qualità che al Crotone difetta specie in difesa. Il solito problema del rossoblù: le palle inattive che anche la Juve sfrutta al massimo. Al 16’, a difesa schierata, Alex Sandro tocca di testa tanto quanto basta per anticipare Ceccherini e battere Cordaz sul secondo palo. Ma anche sotto nel punteggio il Crotone non disdegna di pungolare la difesa ospite con incursioni sulla corsia di sinistra dove Martella macina chilometri e riesce a mettere qualche traversone per Simy e Diaby che mettono in difficoltà i centrali di Allegri che spesso sbrogliano con affanno. La palla gol più nitida per il Crotone capita al 44’ quando Diaby riesce ad intrufolarsi nel cuore dell’area di rigore e calciare rasoterra ma troppo debole e centrale per impensierire Szczesny. Dopo il riposo la Juve commette un peccato mortale. Pensa e spera di poter risolvere la pratica in poco tempo e invece si ritrova un Crotone inviperito che non la fa ragionare. Che la Juve fosse svagata e disattenta lo certifica il retropassaggio di Benatia a Szczesny che blocca con le mani. Fabbri comanda un tiro a due in area che però i rossoblù non sfruttano. Ma al 20’ succede l’imponderabile grazie a Simy che nel cuore dell’area si inventa un gol in rovesciata che tira giù lo Scida. La Juve non ci sta e prima con Matuidi e poi con Higuain prova a mettere la testa avanti ma questa volta e Cordaz e dire no per ben due volte al raddoppio dei campioni d’Italia. Il finale è da cardiopalmo ma il Crotone riesce a resistere anche nei tre minuti extra time che l’ottimo Fabbri concede. Un pareggio strameritato per il Crotone, la Juve paga la supponenza e la superficialità con la quale affronta la gara. Becca ancora un gol in rovesciata e sul web si scatenano i tifosi.