“Le anticipazioni del rapporto SVIMEZ 2018 sull’economia e la società del Mezzogiorno presentate offrono una serie spunti su cui riflettere con attenzione per orientare in maniera efficace politiche ed azioni volte alla crescita non solo economica ma anche sociale, a tutti i livelli di Governo e di responsabilità”. E’ quanto ha dichiarato il presidente di Unindustria Calabria e del Comitato per le Politiche di Coesione di Confindustria, Natale Mazzuca. “La prima notizia è buona e testimonia che la Calabria è uscita da un lungo letargo. La considerazione amara è che, purtroppo, permane ancora uno stato di torpore più o meno profondo che interessa alcune importanti articolazioni come la sanità, l’efficienza della macchina amministrativa, la capacità di incidere sui livelli di welfare a supporto delle fasce di maggior disagio sociale, una occupazione che aumenta ma in misura largamente insufficiente a colmare gli strappi provocati dalla crisi tanto dal punto qualitativo che quantitativo. Se i settori delle costruzioni (+12%), dell’agricoltura (+7,9%) e dell’industria in senso stretto (+6,9%) sono quelli che hanno consentito di innescare l’inversione di tendenza che ha consentito alla Calabria di recuperare 4 punti di Pil nel periodo 2015-2017 – continua il presidente Natale Mazzuca – resta ancora relativamente basso l’apporto dei servizi (+2,9%), segno del grado di fragilità dei segnali di ripresa fatti registrare e della ancora modesta percezione degli stessi. Occorre tenere in dovuto conto, infatti, che rispetto al 2001 mancano ancora ben 10 punti di Pil”.
“L’aspetto più significativo – continua Mazzuca – è la constatazione che, seppur a tassi non sostenuti, l’andamento positivo caratterizza le principali variabili macroeconomiche da tre anni consecutivi, segno di una modifica di contesto che si palesa più sensibile verso i temi legati al recupero dei divari accumulati soprattutto in termini sociali strettamente connessi all’innesco di processi economici dal respiro medio lungo e capaci di ricadute significative e durature nel tempo. Per tentare di imprimere una decisa accelerata ai processi in atto – sostiene il presidente degli industriali calabresi e del Comitato per le Politiche di Coesione di Confindustria – in maniera tale da creare ricchezza endogena, sviluppo, occupazione stabile e qualificata, insieme a migliori condizioni sociali di qualità della vita, occorre assecondare il recupero di fiducia da parte delle imprese private, che hanno dimostrato di aver fatto la loro parte tornando ad investire, con adeguate politiche di supporto omogenee alle misure che sin qui hanno dimostrato di essere efficaci, in uno con una ripresa degli investimenti pubblici (-4,5 miliardi rispetto al 2010) ed una politica fiscale di taglio espansivo in grado di stimolare e rilanciare consumi e domanda interna”.