La Corte di giustizia Ue ha respinto il ricorso dell’Italia contro la decisione che nel 2017 ha fissato quote di pesca per il pesce spada. Secondo l’Italia, il Regolamento impugnato era troppo limitativo. Per la Corte, invece, le misure dell’Ue hanno solide motivazioni, sono proporzionate e non contrastano con l’interesse dell’Ue di garantire lo sfruttamento e la gestione sostenibili delle risorse biologiche marine. L’Italia, sostiene la Corte, non ha dimostrato che i pescatori italiani siano stati trattati in maniera sfavorevole rispetto a quelli di altri Stati membri. Il Regolamento Ue 2017/1398 del Consiglio, ricorda la Corte, segue gli impegni adottati dall’Unione in seno alla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico. Inoltre, nel settore della “conservazione delle risorse biologiche del mare nel quadro della politica comune della pesca”, il legislatore dell’Unione ha ampio potere discrezionale, corrispondente alle sue responsabilità politiche.