Sono più di 40 gli iscritti a intervenire all’assemblea regionale del Pd in programma al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme. La riunione del “parlamentino” democrat rappresenta la seconda parte dell’assemblea avviata lo scorso 26 marzo e poi aggiornata dopo 4 ore di discussione per consentire un dibattito piu’ ampio. All’ordine del giorno dell’assemblea regionale l’analisi del voto delle Politiche, che anche in Calabria ha registrato la sconfitta del Pd, e soprattutto la fissazione della data del prossimo congresso regionale del partito. All’indomani delle Politiche, il segretario uscente Ernesto Magorno aveva di fatto avviato la stagione congressuale, rispetto al cui svolgimento tuttavia nel Pd calabrese si registrano posizioni diversificate, emerse nella prima assemblea del 26 marzo: da una parte c’e’ un’area, quella renziana rappresentata dallo stesso Magorno e quella che fa riferimento al governatore Mario Oliverio, favorevole alla celebrazione del congresso regionale nei tempi piu’ rapidi possibili, comunque entro l’estate, e un’altra area del partito che invece ritiene piu’ opportuno attendere ancora qualche mese. Posizioni diversificate anche rispetto alle modalita’ di scelta del futuro segretario regionale del Pd, con un’area del partito che punta a individuare una figura unitaria e di sintesi delle varie correnti e un’altra area che invece punta al metodo delle primarie per indicare la nuova guida del partito in Calabria. Ha annunciato l’intenzione di candidarsi alla segreteria regionale il consigliere comunale e provinciale di Cosenza, Marco Ambrogio, presidente regionale di Anci Giovani. Nelle ultime ore tuttavia starebbe crescendo il pressing su Demetrio Battaglia, gia’ consigliere regionale e deputato, il cui nome sarebbe sostenuto dall’area renziana e anche dall’area del governatore Mario Oliverio. All’attenzione del “parlamentino” democrat c’e’ anche il tema del rimpasto della Giunta regionale, che Oliverio ha annunciato per la prossima settimana con l’obiettivo di nominare le figure negli assessorati rimasti senza guida per ragioni diverse, tra cui l’elezione al Parlamento del vicepresidente della Giunta, Antonio Viscomi.