Inizia a muovere i primi passi il progetto “Pane, Amore e Made in Italy”, nato da un’idea del professore Alessio Fabiano e sposato in pieno dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo Erodoto di Corigliano Calabro, Susanna Capalbo.
L’iniziativa rappresenta una sperimentazione scolastica in cui è stato scelto il tema del pane come sfondo integratore di un percorso didattico-laboratoriale.
Il progetto sviluppa e valorizza la dimensione scientifica, culturale, storica e geografica, stimolando lo scambio interculturale e la sensibilità ai temi della solidarietà e dell’inclusione sociale, ma tende soprattutto a promuovere il Made in Italy e tutte le tipicità regionali, partendo proprio dal pane.
Il percorso ha coinvolto due altri Istituti della città ausonica: il Don Bosco e il Tieri.
Per l’aspetto tecnico-scientifico, invece, ci si è affidati all’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, associazione regionale riconosciuta che rappresenta sempre più in modo qualificato la Calabria in Italia e nel mondo.
L’Accademia, presieduta da Giorgio Durante, recupera, diffonde e valorizza il cospicuo patrimonio enogastronomico regionale, recentemente finito in un articolo della celebre testata americana New York Times.
Pochi giorni fa, presso l’Istituto Comprensivo Erodoto di Corigliano, è stato dato avvio alle attività, con una serata animata dalla presenza di molti ragazzi interessati, provenienti dalle diverse scuole partecipanti al progetto, che con i loro interventi hanno contribuito a riempire di contenuti il progetto a loro rivolto, oltre a dimostrare di apprezzare molto l’iniziativa che li vede coinvolti.
“Mettere le mani in pasta” è sicuramente il modo migliore per imparare e capire.
Le attività, che prevedono più di cento ore di lezione in aula, proseguiranno nei prossimi mesi con scambi culturali, visite guidate e esperienze laboratoriali.
Inoltre, gli studenti coinvolti realizzeranno un percorso che li porterà a confezionare dei veri e propri “spot promozionali digitali”, che verranno trasmessi e condivisi sui social network e su un sito internet appositamente creato, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze territoriali nel settore del pane.
“L’iniziativa – ha detto la dirigente Susanna Capalbo – è un processo bottom-up che parte dal territorio locale e si proietta a livello nazionale. Se, come affermava Feuerbach, l’uomo è ciò che mangia, non v’è dubbio che mangiare calabrese significa cibarsi di buona cultura, di sapida storia e sana tradizione. Il Pensiero Mediterraneo, dunque, che s’incarna nella materia e che nutre anche la mente e lo spirito”.