L’omicidio di Rocco Castiglione, avvenuto a Roccabernarda il 31 maggio 2014 in un agguato nel quale rimase ferito anche il fratello Raffaele, e’ stato “determinato dalla volonta’ di Antonio Santo Bagnato di affermare ulteriormente la propria importanza sul territorio”. E’ quanto emerge dall’inchiesta ‘Trigarium’, con la quale i carabinieri, su disposizione della Dda di Catanzaro, hanno colpito una cosca attiva a Roccabernarda, nel Crotonese. In particolare, Bagnato “sarebbe rimasto offeso – spiega il comandante provinciale dell’Arma di Crotone, colonnello Alessandro Colella – dall’atteggiamento di Castiglione, che si sarebbe rivolto al sindaco per il rifacimento di una strada senza essere passato prima da Bagnato per il benestare. Un’offesa che puo’ sembrare banale ma che di fatto ha portato poi all’uccisione dell’uomo. Bisogna considerare anche il fatto che tra le due famiglie c’erano degli attriti pregressi, perche’ la famiglia Castiglione aveva la reggenza della criminalita’ su Roccabernarda. Questo omicidio suggella una sorta di passaggio di consegne alla famiglia Bagnato”.