di Antonio Capria
La Corte di Assise di Catanzaro, presieduta da Alessandro Bravin, ha sostituito la misura cautela della custodia in carcere applicata ad Antonio Santo Bagnato con quella degli arresti domiciliari. Bagnato, coinvolto nel luglio del 2018 nell’operazione Trigarium della Dda di Catanzaro e dei Carabinieri di Petilia Policastro, è considerato dagli inquirenti il capo del clan emergente di Roccabernarda, ed è accusato di essere il mandante e l’ideatore dell’omicidio di Rocco Castiglione in un agguato avvenuto il 31 maggio 2014 nelle campagne del paese del Crotonese, al quale riuscì a sfuggire il fratello Raffaele. La decisione della Corte, che ha accolto l’istanza della difesa, prende atto delle condizioni di salute dell’imputato, detenuto nel carcere di Voghera, che a seguito degli accertamenti peritali sono risultate incompatibili con il regime carcerario.