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Crotone
Novembre,18,2024

Omicidio Parretta, parte il processo in Corte d'Assise

“Mi aspetto giustizia e non vendetta”. Lo ha detto Katia Villirillo, la madre di Giuseppe Parretta, il 18enne ucciso lo scorso 13 gennaio a Crotone in una lite per motivi di vicinato, parlando con i giornalisti davanti la Corte d’assise di Catanzaro, dove oggi e’ prevista l’apertura del processo sulla morte del giovane. Il processo vede come imputato il 56enne Salvatore Gerace, ex sorvegliato speciale, che avrebbe ucciso a colpi di pistola Parretta nella sede dell’associazione “Libere Donne” di Crotone mentre il 18enne si trovava in compagnia della madre e della fidanzata. “Mi aspetto – ha detto Katia Villirillo – giustizia e non vendetta, mi aspetto regole di vita che valgano non solo per Gerace ma per tutti gli altri, mi aspetto umanita’ e una giustizia che si metta a fianco delle famiglie che subiscono un dolore cosi’ grande. Dico questo – ha aggiunto la madre di Parretta – non perche’ si tratta di Giuseppe, ma perche’ si e’ tratta di un omicidio gratuito, inflitto senza alcun motivo alla famiglia, alla fidanzata, agli amici, a tante persone che piangono e soffrono. Come Giuseppe non ha avuto sconti, non debba averne nemmeno chi l’ha ucciso, e che a mio avviso deve scontare la sua pena com’e’ giusto che sia. A essere sincera – ha concluso Katia Villirillo – mi aspetto una condanna importante al carcere perche’ solo cosi’ si puo’ parlare di rieducazione: e lo Stato deve dare un segnale di sicurezza ai suoi cittadini”. Ad accompagnare Katia Villirillo alla Corte d’assise di Catanzaro ci sono anche una ventina di familiari e amici di Giuseppe Parretta provenienti da Crotone.

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