Settantuno anni, sempre al “lavoro”, in ogni ora della giornata. Con precedenti risalenti ad un quarantennio, gli agenti della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato venerdì Pietro Amante, 71enne di Messina, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Quello di Amante, in effetti, non è un nome nuovo nel mondo della droga, anzi. Il messinese ha raccolto precedenti per associazione a delinquere per spaccio praticamente in tutta Italia, da Bari a Catanzaro passando per Torino e Milano. Proprio nell’hinterland meneghino – stando alle ultime inchieste giudiziarie – si è accreditato come il broker della cocaina delle famiglie di ‘Ndrangheta che da anni dominano le zone tra Corsico e Buccinasco. Tutto parte da una segnalazione che parlava di una “strana” Ford Focus, sempre parcheggiata in via Scarlatti a Buccinasco. Dai primi rilievi l’autointestata a un uomo che vive a oltre trenta chilometri di distanza: un particolare, questo, che ha insospettito ancora di più gli investigatori. Venerdì, durante uno dei tanti appostamenti, la svolta: i segugi dell’antidroga hanno visto un uomo arrivare con una Multipla proprio in via Scarlatti, scendere dall’auto, salire nella Focus e dopo qualche istante tornare di nuovo a bordo della Fiat. A quel punto gli agenti lo hanno bloccato e addosso gli hanno trovato 120 grammi di cocaina divisi in due palline e 930 euro in contanti. Nella Focus i poliziotti hanno poi scoperto un telecomando che, una volta azionato, apriva il vano airbag del sedile passeggero: lì c’erano altri 970 grammi di droga. Da casa del 71enne, che vive a Opera, sono invece saltati fuori altri 1.100 euro e tre fogli con scritti nomi e numeri di telefono di quelli che, con ogni probabilità, sono clienti e fornitori.