Il Tribunale di Milano ha condannato a 16 anni di carcere Rocco Barbaro nel processo con al centro il controllo della ‘ndrangheta sul bar ‘Vecchia Milano’ di corso Europa, nel centro della città, a pochi passi dal Duomo. A Barbaro, arrestato un anno fa a Platì dopo essere rimasto a lungo latitante meritandosi il soprannome di ‘U sparitu’, e’ stato riconosciuto il reato di associazione mafiosa, oltre a quello di intestazione fittizia. Insieme a lui, condannato a due anni (pena sospesa) il nipote Antonio Barbaro, 31 anni; a tre anni Giuseppe Grillo, cognato di Rocco; a quattro anni Fortunato Danilo Paonessa per intestazione fittizia e violenza privata. Stando al pm Cecilia Vassena e ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, Barbaro, considerato il reggente delle cosche al nord, avrebbe acquistato il bar attraverso lo schermo di un prestanome.