Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è stato convocato in Procura a Locri dopo l’avviso di garanzia per truffa, concussione e abuso d’ufficio. Lucano aveva subito chiesto di essere sentito dai magistrati. Assistito dai legali Antonio Mazzone e Andrea Daqua, il primo cittadino del paese divenuto simbolo mondiale dell’accoglienza ha intenzione di spiegare ai magistrati come sono stati utilizzati quei fondi che – secondo l’impostazione accusatoria – sarebbero stati gestiti in maniera irregolare. Alla base della vicenda, secondo Lucano, ci sarebbe una scorretta e forse fin troppo rigida interpretazione delle procedure, che avrebbe portato a classificare come non rendicontabili i fondi utilizzati per dare speranza, lavoro e assistenza ai rifugiati di lungo periodo con la creazione di progetti collaterali agli Sprar. A tutt’oggi 150 rifugiati vivono stabilmente a Riace fuori dai progetti e definitivamente inseriti nel contesto sociale ed economico. A settembre dell’anno scorso i tecnici del ministero dell’Interno a Riace ebbero modo di vedere i progetti – reali e concreti – cui i fondi sono stati destinati. Elementi a quanto pare giudicati sufficienti dal Viminale, che ha assicurato il trasferimento degli arretrati. Oggi pomeriggio alle 17 è prevista nel paese della Locride una iniziativa di mobilitazione a sostegno del “modello Riace”.