“Il provvedimento ‘milleproroghe’ approvato a colpi di fiducia dalla maggioranza di governo falcidia in maniera irreversibile i programmi di recupero delle periferie delle città calabresi più importanti”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò. “La somma tagliata e già destinata ai programmi dei comuni calabresi ammonta a circa 100 milioni di euro – ricorda Alessandro Nicolò – fondi già predestinati ai fini di un miglioramento della coesione sociale e civile per le periferie di Reggio Calabria (58 milioni), Vibo Valentia (6 milioni), Cosenza (17 milioni), Catanzaro (17 milioni) e Crotone (3,5 milioni) – la cui sottrazione, adesso, accresce notevolmente i disagi e le gravi difficoltà delle amministrazioni locali che avevano invece puntato all’ottenimento dei fondi per sopperire ai limiti dei bilanci, tutti spesso di segno deficitario”. “Il governo Conte – prosegue Nicolò – non ha considerato le indicazioni che pure erano venute dall’incontro con l’Anci e dello stesso Presidente del Consiglio, colpisce soprattutto il Sud e la Calabria cancellando l’accordo sottoscritto nel dicembre del 2017 che era stato persino registrato dalla Corte dei Conti. Ma non solo, il governo centrale cancella interventi e finanziamenti dedicati al recupero delle aree più esposte alla crisi sociale, come appunto le periferie dei centri urbani del Mezzogiorno e della Calabria, Mezzogiorno del Mezzogiorno, impedendone la riqualificazione infrastrutturale e delle opere civili, peggiorando le condizioni dei nostri territori”. “Preoccupa inoltre – continua Nicolò – l’aspetto politico che ha dato il via libera al taglio indifferenziato, poiché, stando a quanto affermato dall’Anci – Calabria, quei fondi destinati ai comuni della nostra regione potrebbero essere stati dirottati verso altri enti locali del nord per un problema di una presunta inefficienza burocratica legata ai ritardi della presentazione della progettazione definitiva. Se così fosse, il Consiglio regionale della Calabria, il presidente della Giunta Oliverio e tutti i parlamentari dovrebbero trovare l’azione unitaria necessaria per far correggere il decreto in sede di conversione, evitando di infliggere alla Calabria ennesimi ritardi e rinunce. Mi auguro che la Calabria – conclude l’esponente politico di FdI – al più presto, trovi una forte e unitaria reazione al fine di costringere il Parlamento a riaccendere l’attenzione verso una regione che oggi più che mai, necessità un’attenzione particolare e continua”.