La commissione d’accesso ha concluso il proprio lavoro per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione del Comune di Lamezia Terme, chiedendo lo scioglimento del Consiglio. Lamezia Terme rischia il terzo scioglimento dopo quelli del 1991 e del 2002. Il 23 maggio scorso, con l’inchiesta Crisalide della Dda di Catanzaro contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, sono indagati anche il candidato Giuseppe Paladino, che diventerà consigliere comunale, Pasqualino Ruberto, candidato a sindaco e poi divenuto consigliere comunale di opposizione, e Alessandro Gualtieri, fidanzato di un’altra candidata poi eletta consigliera, Maria Lucia Raso. Paladino e Ruberto, indagati per concorso esterno in associazione mafiosa, avrebbero sfruttato la cosca per il procacciamento di voti tramite attacchinaggio. Il 30 maggio si era dimesso il vicesindaco Massimiliano Carnovale, il 5 giugno l’assessore alle Attività produttive e Sviluppo economico Angelo Bilotta. L’assessore all’Urbanistica Annamaria Scavelli si dimette il 18 luglio. Dopo un mese lascia l’assessore alla cultura Graziella Astorino. Ultimo dimissionario, il 16 ottobre, il nuovo il vicesindaco Massimiliano Tavella (già vicepresidente della Lamezia Multiservizi).