11 C
Crotone
Dicembre,5,2025

Locri ricorda i “Vent’anni senza Franco Fortugno”. Mattarella: “La Repubblica si inchina alla sua memoria”

Locri ricorda i “Vent’anni senza Franco Fortugno”. Mattarella: “La Repubblica si inchina alla sua memoria”
Nonostante il maltempo, la città con i suoi ragazzi risponde presente alla giornata commemorativa dedicata al Vicepresidente del Consiglio regionale assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre del 2005. Il Ministro della Salute, Schillaci: “Vent’anni fa ho perso un caro amico”. Il cordoglio della manifestazione per i carabinieri morti a Castel D’Azzano.
“L’uccisione di Fortugno ha segnato la vita della democrazia calabrese in modo incancellabile. Medico stimato, uomo onesto e appassionato del bene comune, si era dedicato all’impegno civile con coraggio, in un territorio difficile. Ai giovani continuano a parlare la testimonianza umana e l’eredità morale di Fortugno. Il suo fu un esempio e un atto di fiducia nella libertà e nella democrazia che richiama la nostra responsabilità. A vent’anni da quel giorno di dolore la Repubblica si inchina alla sua memoria”. Le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, risuonano potenti a Locri nella giornata in cui si è celebrato il ventesimo anniversario della morte di Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre del 2005. Il ricordo del Presidente della Repubblica, ha incorniciato in forma solenne la manifestazione commemorativa che ha visto l’intera comunità locrese coinvolta e partecipe nel segno della memoria e dell’impegno a favore della legalità.

“Il 16 ottobre del 2005 abbiamo perso un medico abile e stimato, – ha detto il Ministro Schillaci, legato alla figura di Fortugno da un rapporto di sincera amicizia – un fedele servitore delle istituzioni, una persona perbene che ha pagato con la vita il sogno di dare alla sua terra un futuro migliore. Io personalmente ho perso anche un caro amico. Ho ancora vivo nella memoria il nostro incontro il giorno prima che fosse ucciso. Allora non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei visto. La vostra presenza oggi dimostra che ci sono tanti calabresi che non intendono arrendersi alla criminalità e che hanno scelto di portare avanti le idee di Franco, di proseguire il suo impegno per una società più giusta. Siamo qui come eredi di Franco Fortugno, a testimoniare che la legalità non è un ideale astratto, ma una regola da seguire nella nostra vita quotidiana”.
La folta delegazione istituzionale si è poi recata a Palazzo Nieddu del Rio, dove vent’anni fa Fortugno ha trovato la morte per mano mafiosa nel corso delle primarie de “L’Unione”. Qui il Ministro, alla presenza della moglie di Fortugno, Maria Grazia Laganà, dei i figli e dei familiari ha deposto la corona dello Stato, segno di vicinanza e partecipazione delle massime istituzioni del Paese.

Notizie Oggi