“La segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e la segretaria generale della Cisl FP Calabria, Luciana Giordano, rendono noto che in data 8 ottobre 2018, in sede di delegazione trattante, è avvenuta la sottoscrizione definitiva del Contratto collettivo decentrato integrativo (Ccdi) del personale del Comparto del consiglio regionale della Calabria, relativo al periodo 2018-2020”. Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, le segreterie regionali delle due sigle sindacali calabresi. “Il Ccdi sottoscritto applica a livello regionale – è detto nella nota – tutte le innovazioni introdotte dal nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto funzioni locali sottoscritto lo scorso 21 maggio 2018 e rappresenta una novità anche dal punto di vista della struttura del modello contrattuale. Il risultato ottenuto costituisce un grande successo: l’ottimo lavoro di squadra ha consentito di giungere alla chiusura della fase negoziale in tempi brevissimi, rendendo esigibili le garanzie normative ed economiche disciplinate dal nuovo impianto contrattuale”. “Si è lavorato in un clima di grande collaborazione – aggiunge il comunicato – per il bene dei lavoratori, che ad oggi possono contare su un contratto definitivamente approvato che porterà all’immediata attivazione dei vari istituti contrattuali. Si auspica che le relazioni sindacali, caratterizzate da un clima di massima apertura e collaborazione con la rappresentanza della Parte Pubblica, possano proseguire sulla rotta intrapresa”. “La Fp Cgil e la Cisl FP – prosegue la nota – colgono, inoltre, l’occasione per ribadire, a gran voce, che il Consiglio regionale della Calabria non è la sede di ‘fannulloni”, non è un esempio poco virtuoso di Pubblica amministrazione, ma il contrario. A Palazzo Campanella i lavoratori si recano quotidianamente per mettere al servizio dell’Amministrazione la propria professionalità ed esperienza”. “Parliamo di lavoratori che – è detto nel comunicato – con dedizione e impegno, rispettano il proprio orario di lavoro, da sempre attestano la propria presenza con sistemi di rilevazione automatica e svolgono regolarmente la propria attività lavorativa”. “Quanto accaduto – conclude la nota – investe le strutture politiche del Consiglio regionale della Calabria, non la struttura amministrativa. L’immagine dei lavoratori ha subito un ingiusto discredito mediatico, ed è doveroso, da parte delle scriventi, riabilitarla facendo chiarezza”.