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Novembre,15,2024

La manovra del Governo: quota 103 e addio reddito dal 2024

Il governo di Giorgia Meloni ha varato la sua prima legge di Bilancio che punta a dare un segnale di discontinuità rispetto alle misure dei governi precedenti. La discussione, ora, si sposterà in Parlamento. I tempi sono stretti: il testo deve essere approvato prima da Camera e Senato e poi spedito a Bruxelles entro il 30 novembre, la Commissione europea darà un parere, recepite le eventuali indicazioni, la legge dovrà essere approvata in via definitiva dal Parlamento entro il 31 dicembre. Tra le misure più rilevanti le modifiche sulle condizioni per andare in pensione: arriva Quota 103. Significa che nel 2023 si potrà andare in pensione anticipata con 62 anni d’età e 41 di contributi. Sarà abolito il reddito di cittadinanza dal primo gennaio 2024. Il sostegno resterà per un anno e già nel corso del 2023 non verranno accettate più le domande. Dal 2024, al posto del Reddito, ci saranno due strumenti: uno per la lotta alla povertà, destinato a coloro che non possono lavorare; l’altro per le politiche attive, per le persone occupabili. Confermato lo stralcio delle cartelle dal 2000 fino al 2015 per un importo fino a 1.000 euro. A rischio invece quelle fino a 3.000 per cui era stato previsto uno sconto del 50%: le coperture non ci sono. Dal primo gennaio si potrà pagare fino a 5.000 euro in contanti. Nel primo trimestre 2023 resisteranno una serie di agevolazioni contro il caro-bollette per imprese e famiglie. Perché si presuppone che il prezzo dell’energia elettrica resterà alto anche all’inizio del nuovo anno. Confermato il bonus per i redditi bassi calcolato su un Isee che sale da 12 a 15 mila euro per pagare le bollette.

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