È stata di 349 euro la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia calabrese nel 2023 (la media nazionale è pari a 478 euro), con un aumento del 4% rispetto al 2022 e del 17,7% negli ultimi 5 anni.
In più di due terzi dei capoluoghi di provincia italiani le tariffe sono aumentate e l’incremento maggiore, rispetto all’anno precedente, si registra a Vibo Valentia con il 16%.
Sono alcuni dati emersi dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”.
Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Calabria si va dai 449 euro di Crotone ai 184 di Cosenza passando per i 427 di Reggio Calabria, i 410 di Vibo e i 276 di Catanzaro.
Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestassimo su un consumo di 150 mc l’anno invece di 182, sarebbero risparmiati in media 101 euro, ossia quasi il 27%. Per una famiglia calabrese il risparmio si attesta sui 64 euro.
In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. In Calabria la media di dispersione tra i cinque capoluoghi è del 45% con Vibo che si attesta al 50,9%, seguito da Catanzaro 48,6, Reggio 47,6, Crotone 46,5 e Cosenza 31,1%.
Secondo il rapporto, i cittadini “sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno. Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta.
Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, quasi l’80% vorrebbe ricevere informazioni circa l’impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili”.
Inoltre emerge “che oltre il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell’acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse”.(ANSA)