Otto su otto, 24 su ventiquattro. In casa il Crotone continua a fare il pieno e anche nelle giornate più complicate della altre. Quella col Latina per esempio, senza pubblico, clima da Covid, urla dal rettangolo di gioco nitide e anche simpatiche. Sono 37 i punti in classifica, a quattro lunghezze da un Catanzaro che non lascia nemmeno le briciole. Non sono pochi, nemmeno molti ma sono alcuni aspetti che vanno analizzati. Anche col Latina, come con l’Andria e il Picerno il Crotone soffre e vince di corto muso come siamo abituati a sentire da Allegri. Sofferenza derivante dal fatto che il Crotone, specie in casa, ha enormi difficoltà ad organizzare il gioco. L’equivoco tattico è semplice: se giochi con un centrocampo a tre contro un centrocampo a 5 succede che la partita la controlli poco, il gioco non lo governi e ti devi affidare alle giocate dei migliori per risolvere la gara. Cosa che è successo col Latina ancora più che nelle altre gare. E una mano è arrivata anche dagli avversari che come allocchi sono rimasti in dieci per una ingenuità di Cortinovis che si è beccato due gialli, il secondo davvero stupido e che alla fine ha cambiato il corso della gara. Non ha funzionato l’esperimento di Vitale in mezzo insieme a Petriccione e Awua. Nel secondo tempo l’ex Viterbese è rimasto negli spogliatoio a vantaggio di Tribuzzi che è scalato a prendere il suo posto. Si sono rivisti Chiricò (mala nottata per lui ecco perchè in panchina) e Kargbo ma si è visto a occhio nudo che la loro forma non era la migliore di sempre. Per fortuna ci ha pensato Vasile Mogos che con un preciso piattone l’ha scaraventata all’incorcio dei pali. Ma per poco, in pieno recupero, Giorgini ha sbagliato un’occasione d’oro che poteva valere il pareggio per la formazione di Di Donato che a fine gara si è lamentato tantissimo del rosso sventolato a Cortinovis. Mogos invece a fine gara ha dedicato il gol alla figlia che nascerà a gennaio.