Missiva al Ministro della Salute per sollecitare l’apertura della clinica crotonese, in attesa dell’autorizzazione
Proprio in queste ore abbiamo letto una dichiarazione del Ministro Lorenzin circa il divario tra le regioni del nord e quelle del sud per quanto riguarda la sanità. Concordiamo pienamente con Lei: è un divario ancora troppo forte. A proposito dei LEA gli ospedali italiani nel 2014 hanno raggiunto buoni standard di efficienza; ma si può dire lo stesso per le strutture del Meridione?
In più, i dati del programma nazionale Esiti (Pne) presentato a Roma testimoniano che c’è da fare ancora molta strada per un pieno adeguamento delle nostre strutture sanitarie ai valori di “eccellenza” stabiliti dall’OMS. Per non parlare dell’aumento della mobilità passiva, con un incremento di risorse finanziarie per far curare noi calabresi altrove, con una spesa sostenuta dalla Regione di oltre 250 milioni di euro l’anno, liste di attesa allungate, carenza di personale per il blocco del turnover, soprattutto nei servizi di emergenza-urgenza.
Quello che è certo è che la Calabria non può mantenere questa condizione. Dobbiamo invertire questa tendenza, cosa non impossibile, come insegnano le esperienze di altre realtà.
Da due anni una struttura sanitaria privata, completamente ristrutturata, all’avanguardia nelle strumentazioni tecnologiche, con una organizzazione professionalmente elevata, è ancora ferma a causa del mancato riconoscimento dell’autorizzazione all’esercizio. Un atto burocratico che Corte Europea, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato riconoscono ad ogni imprenditore privato. Eppure, ad oggi, il Marrelli Hospital non può prestare alcuna attività, non può rispondere ad alcuna domanda dei tanti malati oncologici che si ribellano alla morte lontano dai propri affetti.
Dal mese di agosto i Commissari Scura e Urbani oltre che la Regione Calabria rappresentata dal Direttore del Dipartimento salute, si sono attivati per definire un nuovo fabbisogno di posti letto in Calabria, ma ad oggi questo decreto deve avere ancora il via libero da parte del Ministero della Salute .
La nostra forte preoccupazione è che altro tempo sarà consumato, altri viaggi saranno affrontati e altre risorse si spenderanno per mantenere funzionanti i macchinari, rinnovando le garanzie nel frattempo scadute, mantenendo fede agli impegni nei riguardi di personale e fornitori; riaffermando le promesse ai tanti malati di cancro che in questi due anni hanno varcato le porte della clinica per rendersi conto se dentro quelle mura ci potesse essere una speranza.
Ecco perché chiediamo al Ministro Lorenzin ed ai tecnici preposti
quanto tempo serve ancora per avere questo parere e perché venga completato questo iter?
Se adesso siamo tutti d’accordo che questa struttura dovrà aprire chiediamo che questo avvenga subito, prima che inizi un nuovo anno, … prima che sia troppo tardi”.