La Grecia dice addio all’era Tsipras e vira verso il centrodestra. Nelle elezioni anticipate convocate dal premier uscente a seguito della batosta delle europee, i moderati di Kyriakos Mitsotakis hanno stracciato il partito di Alexis Tsipras, Syriza. Mitsotakis sarà dunque il nuovo primo ministro: Tsipras lo ha chiamato per congratularsi e ha riconosciuto la sconfitta. A spoglio quasi concluso, pari al 90% delle sezioni, la Nuova democrazia di Mitsotakis sfiora il 40%, incassando il 39,78%. ND avrebbe 158 seggi su 300. Segue la formazione di Tsipras che arriva al 31,56% (86 seggi). I socialisti di Kinal, eredi del Pasok, hanno il 7,96% (22 seggi); i comunisti del Kke il 5,33% (15 seggi), mentre la grande sconfitta dall’appuntamento elettorale è la formazione di estrema destra di Alba Dorata che, seppur per qualche decimale, non supera la soglia di sbarramento del 3% e resta fuori dal Parlamento. Nel 2015 era terza forza politica del Paese, con il 7% dei voti si era aggiudicata 18 seggi. Superano invece di pochi voti lo sbarramento la “Soluzione greca”, estrema destra filo-russa, al 3,8% (10 seggi) e il partitino dell’ex ministro Varoufakis, MeRa25, con 9 seggi e il 3,47%. La Grecia “rialza orgogliosamente la testa dopo un periodo doloroso”: sono le prime parole di Mitsotakis dopo la vittoria elettorale. Il leader di Nuova democrazia ha assicurato che “inizia una lotta nuova ma bella” e ha promesso che lavorerà per portare crescita e occupazione nel Paese. “Ho chiesto un mandato forte e me lo hanno dato con generosità, non deluderò le loro speranze”, ha dichiarato Mitsotakis. Il 51enne rampollo di un’importante dinastia conservatrice ha promesso un governo guidato dai principi di trasparenza e meritocrazia e ha annunciato che il Parlamento lavorerà per tutta l’estate, “perché il futuro non può aspettare”. Il leader conservatore si insedierà stamattina, dopo il giuramento davanti al presidente, Prokopis Pavlopulos, in una cerimonia che si terrà alle 13 (ora locale, le 12 in Italia).