Un grande e meritato successo su tutti i fronti per l’originale e audace allestimento della Carmen di Bizet a Scolacium, una produzione originale di Armonie d’Arte Festival diretto da Chiara Giordano, che, con la lirica, ha toccato una punta espressiva altissima del cartellone 2017 interamente dedicato al tema fondativo del dialogo, che diventa paradigma simbolico di un mondo a cui l’arte tende e aspira, instancabilmente. Danza, scultura, luci ed effetti scenici, musica, canto lirico, il tutto fuso alchemicamente con il grandioso fondale dello spazio scenico assegnato ai resti dell’Abbazia normanna che tutto armonizza e sublima, da sempre, in questo luogo senza tempo. Il risultato è stata una serata indimenticabile per gli amanti dell’Opera, della musica e della bellezza: un pubblico numerosissimo e attento, incantato senza cedimenti per tre ore di grande spettacolo dall’originalità della produzione che pure ha lasciato intatta, potenziandola e arricchendola di potenti spunti di riflessione, la forza evocativa e allo stesso tempo attualissima di Carmen, sempiterno simbolo di libertà, amore e relazione con l’altro da sé. Quattro atti affidati ad un cast artistico di grande esperienza diretto dall’apprezzatissimo Leonardo Quadrini. Convincenti e applauditi gli interpreti dei ruoli principali, affidati ad artisti di importante carriera ed esperienza quali Angela Bonfitto in Carmen, Ignacio Encinas in Don Josè, con una nota di merito particolare per Fernanda Costa in Micaëla, e per il giovane talento della catanzarese Giorgia Teodoro in Frasquita, che il Festival ha voluto far debuttare per la prima volta nell’opera per valorizzare le risorse calabresi, oltre che ospitare i grandi artisti internazionali. Straordinaria e davvero di forte impatto la scena, con le sensazionali installazioni artistiche di Gianfranco Meggiato, apprezzatissimo scultore contemporaneo di fama internazionale presente in sala per l’occasione, una delle quali concesse per la serata dal Museo Marca di Catanzaro diretto dal notaio Rocco Guglielmo con il quale Armonie d’Arte Festival ha in essere un proficuo e felice partenariato e che è stato artefice dell’incontro fecondo tra il Festival e Meggiato. Le Opere dell’artista veneziano sono state esaltate nella loro già imponente forza espressiva dal progetto scenico e di luce di vigoroso impatto visivo creato da una firma autorevole come quella di Sebastiano Romano, che ha creato una regia capace di coniugare classicità e contemporaneità con grande raffinatezza e soluzioni visionarie e poetiche, pur mantenendo tutta la vivacità del mondo di Carmen. Meritori anche il Coro lirico siciliano diretto da Francesco Costa e il coro di voci bianche “Gustav Mahler” diretto da Alexandra Rudakova, ma il plauso musicale è soprattutto per l’energia e la puntualità direttoriale del già citato Maestro Quadrini che ha condotto la compagine orchestrale, frutto di un progetto interculturale in collaborazione con l’ente Musica Insieme e che dà vita ad un’orchestra sinfonica internazionale per l’estate 2017 con concerti su tutto il territorio italiano. Hanno poi convinto ed emozionato tutti i presenti le coreografie del brillante coreografo calabrese Filippo Stabile, giovane ma già internazionalmente noto, che con la sua lettura sensuale e creativa degli elementi scenici, e l’intreccio di forme corporee e scultoree potenziato dalla luce e dai colori, ha creato sul palcoscenico un’amalgama di raro fascino e suggestione, che ha lasciato un segno certamente indelebile nell’immaginario del pubblico di Scolacium. “Ieri sera abbiamo vissuto tutti un’emozione profondissima – ha affermato Chiara Giordano -, coltivata a lungo, frutto di un lavoro intenso e di grande abnegazione ad ogni livello. Avevamo un sogno, come ogni Festival che possa definirsi colto, e cioè quello di portare la grandezza e la forza della lirica fra le pietre millenarie di questo luogo incantevole e di struggente bellezza, e ieri sera, fra atmosfere pittoriche e di gusto goyesco, fra forza evocativa del canto e potere della forma visiva, fra energia creativa della musica e movimento libero dei corpi, abbiamo assistito ad un’opera totale, che ci ha lasciato incantati e che certamente ci ispira, ci galvanizza e ci spinge a proseguire nel nostro intento: ovvero, spenderci senza riserve per promuovere la magnificenza e la forza artistica e creativa di Scolacium, non assecondando i repertori di massa, ma dando spazio allo sviluppo dell’arte che alla massa propone occasioni di crescita della consapevolezza della bellezza e del gusto estetico, che forse già ci circondano ma che non riusciamo a vedere, o che possiamo contribuire ancora a creare; tutto questo nella certezza che dal dialogo, come “sommo bene”, fra le arti ma, ancora più diffusamente, tramite esse fra gli uomini, possa risorgere un rinnovato “umanesimo” in cui per ciascuno ci sarà maggiore spazio per una vita migliore, improntata alla bellezza e, dunque, più felice”. Armonie d’Arte Festival continua: il 9 agosto sarà la volta dello spettacolo dedicato alla figura di Pitagora, con lo spettacolo che svelerà il lato comico di una tragedia matematica, di e con Andrea Mazzacavallo, in collaborazione con il Museo Nazionale delle Scienza e della Tecnica di Milano: mentre il 19 agosto ci aspetta un viaggio fra cielo e terra, con Odisseo, di e con Daniela Vitale e Paolo Cognetti. Poi, gran finale il 27 agosto, con il violino del giovane ma già leggendario David Garrett in duo con Julien Quentin, per un concerto che farà innalzare i resti di Scolacium al cielo già vicino al sold out.