Filippo Verterame non ce l’ha fatta. Il giovane 22enne ferito gravemente nella rissa che si è scatenata due giorni fa a Le Cannella di Isola di Capo Rizzuto era ricoverato a Catanzaro in terapia intensiva. I medici hanno fatto il massimo per strapparlo alla morte ma col passare dei giorni il quadro clinico non è migliorato. La famiglia ha dato il consenso per l’espianto degli organi. La rissa scatenatasi a Le Cannella e che ha visto numerosi partecipanti, ha lasciato una lunga scia di sangue: oltre a Filippo sono finiti in ospedale anche altri 5 partecipanti e che sono stati tutti tratti in arresto con l’accusa di rissa aggravata. Due di loro, dopo essere stati curati presso l’ospedale di Crotone, sono stati tradotti nella casa circondariale di Passovecchio; altri tre attualmente ricoverati, sono piantonati dagli uomini delle forze dell’ordine. Le indagini dovranno chiarire chi ha colpito Filippo Verterame che farà scattare l’accusa di omicidio.
Straziante la lettera pubblicata dalla mamma di Filippo, Angela, che sui social ha tenuto a sottolineare il vero carattere del figlio. “Filippo ha appena 22 anni, ma possiede una maturità, una dedizione e un amore per la nostra terra che si potrebbero attribuire a chi ha vissuto molto più a lungo. – scrive la mamma – Da tempo è impegnato con passione e tenacia per valorizzare il nostro territorio attraverso il turismo e l’accoglienza. Da tre anni gestisce una struttura ricettiva a Le Cannella, una delle poche in regola, e con grande sacrificio e dedizione, insieme all’associazione Asylos e a tanti amici, ha realizzato il primo lido inclusivo di Le Cannella—un progetto di cui era profondamente orgoglioso. Un diverbio si è trasformato in un episodio brutale. I commenti sciorinati superficialmente sui social hanno aggiunto tanta rabbia all’immenso dolore: come si può descrivere senza conoscerlo un ragazzo PERBENE come un teppistello dedito a risse e atti di violenza? Nessuno deve mai più permettersi. Vi chiediamo di rispettare la sua dignità: e tutti Voi che lo conoscete e amate non permettete che il suo nome venga infangato associandolo allo stile di vita di chi lo ha aggredito. Questo forse allieverà il mio dolore. Chiediamo rispetto per la nostra famiglia e soprattutto per Filippo in questo momento difficile – conclude la madre Angela -. Vi preghiamo di pregare per lui, di evitare diffamazioni o insinuazioni infondate, e di lasciare che la giustizia faccia il suo cammino.