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Aprile,16,2024

DENIS, VOLEVANO DARE 2 MILIARDI ALLA FAMIGLIA PER INSABBIARE TUTTO

Luigi Simoni, ex portiere del Cosenza, ha testimoniato nel processo per l’omicidio di Denis Bergamini. E c’è una dichiarazione di Simoni che lascia l’aula attonita e riguarda una presunta proposta di denaro pervenuta da un soggetto non identificato al papà di Bergamini, Domizio. “Qualcuno offrì alla famiglia di Denis una cifra vicina ai due miliardi per lasciar perdere tutto e non andare avanti. Ma chi contattò Domizio? La vicenda sarebbe stata raccontata a Simoni proprio dal padre, ma non so altro – aggiunge l’ex portiere. Lui non voleva soldi, ma solo la verità e rifiutò. Non sono a conoscenza del mittente della richiesta”. Il difensore di Isabella Internò, unica imputata per la morte del calciatore di Argenta, ha sollecitato Simoni su alcune dichiarazioni rese e intercettate. L’ex portiere del Cosenza ha parlato di “un burattinaio che muoverebbe i fili nel processo Bergamini”. Dopo una serie di richieste e qualche screzio tra le parti, Simoni decide di aggiungere un ulteriore elemento a quanto già dichiarato: “quando parlo di burattinaio mi riferisco al marito della Internò, Luciano Conte”. Un legame solido quello tra Simoni e la famiglia del calciatore morto a Roseto Capo Spulico, un rapporto cresciuto con la volontà “di ricercare la verità”. Simoni ha raccontato il dramma vissuto da Donata Bergamini e dai suoi familiari. “La loro vita si è fermata lì, quel 18 novembre 1989, e la sofferenza per la perdita di Denis è andata ben oltre il normale”.

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